Nel Sud Sudan della guerra che non sembra avere soluzioni accade anche questo: alcune decine di bambini che avevano meno di 5 anni sono morti a causa di una somministrazione sbagliata di vaccini per il morbillo. Lo si è appreso dal Ministero della sanità che ha fatto sapere che si è trattato di un “errore umano”: i vaccini non erano stati ben conservati, è stata usata una siringa per tutti i bambini e tra chi somministrava i farmaci c’erano persino bambini di 12 anni.
Il governo del Sud Sudan ha fatto sapere che è stata creata una commissione per trovare i responsabili della morte dei bambini e capire se sarà possibile risarcire le famiglie. Sono 2 milioni i bambini in tutto il paese che sono sottoposti al programma di vaccinazioni contro il morbillo. L’Organizzazione mondiale della sanità ha organizzato dei corsi per gli operatori sanitari e l’Unicef ha fornito i vaccini.
Il fatto che i “vaccini non erano stati ben conservati” sognifica quasi certamente che le fiale che contengono il medicinale erano usciti dalla cosiddetta catena del freddo. I vaccini infatti devono essere tenuti ad una temperatura costante stabilita e sotto zero. Difficile farlo in un territorio come quello del Sud Sudan: senza strade, quindi con tempi di percorrenza infiniti, con temperature a volte straordinariamente alte e con pochi veicoli in grado di effettuare trasporti frigoriferi.
Il fatto poi che sia stata usata una stessa siringa per più vaccinazioni è un’altra dimostrazione che, evidentemente, il personale incaricato non era in possesso degli anche minimi elementi di professionalità sanitaria.
(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)