Ieri, 31 maggio, il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha votato una risoluzione che concede un mese ai politici sudsudanesi per raggiungere un accordo di pace. Altrimenti, l’organizzazione internazionale potrebbe punire con sanzioni sei leader, inclusi i ministri della Difesa e dell’Informazione, e imporre un embargo sulle armi. Nove paesi hanno votato a favore di questo testo. Sei si sono astenuti, tra cui l’Etiopia, protagonista dei negoziati. Addis Abeba ha affermato di temere che questo voto possa indebolire i negoziati di pace già laboriosi.
La guerra civile, scoppiata nel 2013 tra l’esercito del presidente Salva Kiir e i miliziani di Riek Machar, ha causato la morte di almeno 50mila persone, costretto quattro milioni di sudsudanesi a fuggire dalle loro case, ridotto alla fame la metà dei 12 milioni di suoi abitanti e ha provocato il reclutamento forzato di bambini, saccheggi, scuole distrutte, stupri, castrazioni.