Venerdì le autorità sud sudanesi hanno rilasciato l’ex portavoce e un ex consigliere sudafricano del leader dei ribelli Riek Machar, rispettivamente James Gatdet e William John Endley. Entrambi erano stati condannati a morte nel febbraio scorso da un tribunale di Juba con le accuse di tradimento e cospirazione per rovesciare il governo.
Il rilascio, come ricorda la Reuters, rientra nelle fasi previste dall’accordo di Addis Abeba dello scorso 12 settembre quando il presidente Kiir ha firmato la pace con Machar, dopo cinque anni di guerra civile che si stima abbiano provocato la morte di 383mila persone, e messo in discussione l’esistenza di una nazione nata soltanto nel 2011, la più giovane del mondo.
Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Interno sud sudanese, Michael Chiengjek, parlando alla stampa subito dopo il rilascio, come riporta Agenzia Nova. Endley, ha aggiunto il ministro citato dai media locali, è stato rimpatriato in Sudafrica, mentre Gatdet è stato trasferito nella capitale sudanese Khartoum, dove in questo momento si trova anche Machar per concludere il processo di pace in corso.
Endley era stato arrestato nell’agosto 2016 all’aeroporto di Juba, mentre tentava di lasciare il paese poche settimane dopo la ripresa dei combattimenti nella capitale, mentre il secondo aveva ottenuto la cittadinanza keniana dopo essere fuggito dal paese, tuttavia era stato rimpatriato nel novembre 2016 in violazione del diritto internazionale.
L’annuncio dell’imminente scarcerazione dei due ex funzionari era stato dato mercoledì scorso dal presidente Salva Kiir in occasione della cerimonia per celebrare la firma del nuovo accordo di pace, cui ha preso parte anche lo stesso Machar, tornato a Juba per la prima volta da più di due anni dopo essere fuggito in R.D. Congo e poi in Sudafrica a seguito del fallimento di uno dei numerosi tentativi di pace degli ultimi anni.