Il distretto di Uthukela, nella provincia orientale di Kwa Zulu Natal (Sudafrica) crede nello studio e crede che attraverso l’istruzione si possa davvero precedere sulla strada della crescita sia culturale sia economica, soprattutto delle ragazze. E infatti ha previsto una serie di borse di studio per studentesse di licei e università. Fin qui, nulla di insolito. Molte amministrazioni pubbliche lo fanno. Le borse di studio di Uthukela, però, sono particolari perché vengono assegnate solo a ragazze illibate. Una scelta, osserva il sindaco, fatta per incoraggiare le giovani a rimanere «pure e concentrate sulla scuola». L’iniziativa ha avuto un discreto successo. Molte ragazze sono rimaste vergini e si sono sottoposte a test regolari per le verifiche. E nei giorni scorsi sono state consegnati a 16 di loro assegni per continuare il loro corso di studi.
Alla notizia, però, le organizzazioni per i diritti delle donne hanno espresso indignazione. Secondo i movimenti femministi questa iniziativa è incostituzionale perché discrimina le ragazze.
Nonhlanhla Mokwena, direttrice dell’organizzazione People Opposing Women Abuse si è detta «scioccata». Ai microfoni della radio francese Rfi, ha affermato che «condizionare le borse di studio alla verginità del candidato è una violazione dei diritti delle stidentesse». «Le ragazze sono private della loro dignità e della loro integrità. Viene loro negato il diritto all’istruzione», ha aggiunto, affermando anche che «il denaro dei contribuenti è stato usato per violare la Costituzione del Sudafrica».
Molti giovani sudafricani dipendono proprio da queste borse di studio per poter frequentare l’università. L’anno scorso, gli studenti hanno dimostrato in tutto il Paese per chiedere il congelamento dell’aumento delle tasse universitarie previsto dal Governo.
