Sudafrica: è morto Breyten Breytenbach, scrittore anti apartheid

di claudia
Breyten Breytenbach

Breyten Breytenbach, celebre poeta, scrittore e attivista anti apartheid, è morto a 85 anni a Parigi (Francia). La famiglia ha confermato che si è spento serenamente nel sonno, accanto alla moglie Yolande. Definito un “immenso artista” e un instancabile militante per i diritti umani, Breytenbach ha lasciato un segno profondo nella letteratura e nell’attivismo globale. “Ha combattuto fino alla fine per un mondo migliore”, si legge in una nota dei familiari rilanciata dai media.

Nato nel Capo Occidentale, Sudafrica, il 16 settembre 1939, Breytenbach ha trascorso gran parte della sua vita in esilio, mantenendo però un legame profondo con le sue radici sudafricane. Negli anni Sessanta, si unì ai Sestigers, un gruppo di scrittori e poeti che sfidavano il regime dell’apartheid pur celebrando la bellezza della lingua afrikaans, spesso associata al potere oppressivo del regime.

Nel 1975, nel pieno della sua fama letteraria, tornò clandestinamente in Sudafrica per sostenere i gruppi di resistenza. Arrestato e condannato a sette anni di prigione per terrorismo, trascorse due anni in isolamento, periodo che ispirò il suo romanzo “Le vere confessioni di un terrorista albino”. Fu liberato nel 1982 grazie all’intervento dell’allora presidente francese François Mitterrand, che gli conferì la cittadinanza francese.

Oltre alla sua lotta contro l’apartheid, Breytenbach si distinse come critico delle ingiustizie globali. Scrisse più di 50 libri tra poesie, romanzi e saggi, e affrontò temi controversi, come nel 2002, quando inviò una lettera aperta al primo ministro israeliano Ariel Sharon, condannando l’occupazione dei territori palestinesi.

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