L’ex presidente del Sudafrica, Jacob Zuma, sarà processato per corruzione nel caso che coinvolge il gruppo di difesa francese Thales ed è chiamato a comparire a partire dal prossimo 14 ottobre.
Lo riferisce Agenzia Nova citando la decisione dell’Alta corte di Pietermaritzburg, nel nord-est del Sudafrica, che ha respinto le richieste di sospensione del procedimento giudiziario presentate dai legali di Zuma a suo carico.
L’ex capo dello Stato, come ricorda AlJazeera, è sospettato di aver ricevuto nel 1999 un totale di 260 mila euro in tangenti dal gruppo Thales, nel quadro di un accordo di vendita di armi alla Marina sudafricana del valore di 4 miliardi di euro. Con sentenza unanime, i giudici Jerome Mnguni, Esther Steyn e Thoba Poyo-Dlwati hanno dato il via libera a proseguire il processo contro l’ex capo dello Stato. Quest’ultimo e Thales hanno tempo 15 giorni per presentare un eventuale ricorso.
La difesa sostiene dall’inizio la tesi del “processo politico”, chiedendo ai magistrati di chiudere il processo. “Non ci sono prove che la decisione di perseguire Zuma sia stata motivata dalla politica”, ha dichiarato il pubblico ministero Wim Trengrove respingendo le “teorie di cospirazione” e “complotto” avanzate dalla difesa di Zuma.
Per il magistrato si tratta di argomenti “infondati” che “devono quindi essere respinti”, mentre le accuse a carico dell’ex presidente sono “molto pesanti”, e l’imputato deve per questo essere “trattato come gli altri”. Dopo la sentenza della procura Zuma è tornato a denunciare una “caccia alle streghe” ai suoi danni, e ha tenuto un comizio davanti all’Alta corte di Pietermaritzburg.
Zuma è stato costretto alle dimissioni nel febbraio 2018 in seguito alle numerose accuse di corruzione nei suoi confronti.
Il suo successore come presidente e capo del partito del African National Congress (ANC), Cyril Ramaphosa, ha promesso di sradicare la corruzione come parte di un ampio programma di riforme volto a ristabilire la fiducia nel governo del Sudafrica e nel movimento politico dominante del paese. L’ANC ha vinto le elezioni generali lo scorso maggio, ottenendo il 57,5% dei voti. Ma il risultato ha rappresentato la peggiore performance elettorale del partito, che governa il Sudafrica dalla fine dell’apartheid 25 anni fa Ciò riflette la diffusa frustrazione per la corruzione dilagante e un mercato stagnante con disoccupazione altissima.
L’economia del Sudafrica, la seconda più grande del continente, è cresciuta solo dello 0,8% nel 2018. La disoccupazione complessiva si aggira intorno al 27% con oltre il 50% di giovani senza lavoro.