Le donne sudafricane si affidano con sempre più frequenza e convinzione alle abili mani di parrucchieri, estetisti e massaggiatori di sesso maschile. Così cade un altro tabù
testo di Anita Powell – foto di Daniele Tamagni
«Ah», dice il guardiano di un anonimo stabile a Soweto, «E’ qui per vedere il medico della pelle… Da quella parte». Un scala buia conduce al centro benessere del dottor Ndlovu. Le pareti all’interno sono verdi, in sottofondo si sente musica new-age. Una signora di mezza è sdraiata su un lettino. Ha gli occhi chiusi, le mani incrociate sul petto, sembra apprezzare le massaggio che il dottore sta effettuando sul suo viso cosparso di una crema bianca. «Starei su questo lettino tutto il giorno», sospira la donna. «Non c’è nulla di più piacevole e rilassante che farsi coccolare da un uomo con le mani fatate».
PIU’ FORTE DEI PREGIUDIZI
Il dottore Ndlovu – massaggiatore, estetista, terapista del benessere – è una celebrità a Soweto: centinaia di donne si affidano a lui per sottoporsi a trattamenti e cure che in breve tempo permettono di recuperare la perfetta forma fisica. E’ stato il primo uomo a irrompere in un settore – quello del benessere – dominato dalla presenza femminile. «Mia madre faceva questo lavoro e mi ha trasmesso la passione», chiarisce Ndlovu. «Alla scuola per estetisti ero l’unico maschio. Venivo additato con risolini e battute». Nel 2005 si è diplomato con il massimo dei voti all’Istituto Face Beauty & Make up di Johannesburg, ma non ha trovato subito lavoro. «Nessun centro di bellezza voleva assumermi perché ero un uomo. Così sono stato costretto ad aprire uno studio tutto mio». In poco tempo ha riscosso una popolarità insperata e il suo successo è stato da stimolo per altri uomini…
LA FABBRICA DEL BEAUTY
Sono giovani sudafricani, ma anche tanti immigrati provenienti da Zimbabwe, Zambia, Nigeria. Nella città di Tshwane, l’ex Pretoria, c’è un edificio, il Marina House, che ospita forse il più grande salone di bellezza del Sudafrica. All’interno lavorano decine di estetisti di sesso maschile. Quelli che un tempo erano degli anonimi uffici sono stati trasformati in saloni multicolori pieni di specchi, luci, lavandini e poltrone in pelle. Le stanze sono affollate. L’aria è impregnata di spray, smalti, creme e solventi. Una fila di uomini dall’aria concentrata armeggia coi ferri del mestiere per effettuare la manicure a gruppi di donne, sedute una accanto all’altra, che chiacchierano rumorosamente tra di loro. Kay Oguntuyi, 36 anni, è uno dei massimi esperti di make-up femminile. «Ho imparato facendo la gavetta nel mio quartiere. Le prime clienti erano amiche, parenti, vicine di casa. Ho scoperto di avere talento e passione per questo mestiere. Mi piace valorizzare la bellezza delle donne».
ESPERTI DI SEDUZIONE
Nel reparto “pedicure” è tutto un trafficare caotico di lame, forbicine, smalti e unguenti profumati. Un estetista dall’aria severa indica le mie unghie consumate. «Vuoi che ti aiuti a risolvere questo problema?», propone senza temere di offendere. «Posso trasformare le tue mani da casalinga in quelle di una regina», aggiunge mostrando un vasto catalogo fotografico con centinaia di opzioni. I parrucchieri sono impegnati a scolpire con spazzole e phon le capigliature più alla moda. Altri trafficano con extensions, ciocche di capelli sintetici, lunghe ciglia finte. Si lavora a ritmi serrati: le sale d’attesa scoppiano di donne impazienti. Un suo collega, Kelvin Mazongo, 25 anni, originario dello Zimbabwe, ha studiato economia, ma ben presto si è ritrovato con forbici e spazzole in mano. «Adoro il mestiere di coiffeur… Le clienti ci adorano perché conosciamo i gusti estetici degli uomini. Siamo i maghi della bellezza e della seduzione». Non mi resta che affidarmi alle sue mani.