La stragrande maggioranza dei minerali critici, fondamentali per la transizione energetica globale, si trovano sotto il ricco suolo africano. Lo ha detto ieri il presidente del Sudafrica, Cyril Ramaphosa, nel suo discorso di apertura all’Investing in Africa mining indaba, la più grande conferenza del settore minerario del continente africano apertasi ieri a Città del Capo. Ramaphosa, nel suo discorso, ha citato metalli critici come manganese, ferro, rame, cobalto, nichel e platino.
Il vertice, che riunisce ogni anno investitori e professionisti del settore minerario da tutto il mondo, celebra il suo 30esimo anniversario proprio a Città del Capo.
Ramaphosa, citato dai media locali e da quelli specializzati, ha detto che il Sudafrica sta perseguendo una transizione energetica giusta, al ritmo e su una scala che il Paese può permettersi, in modo che garantisca la sicurezza energetica e crei nuove opportunità per le persone colpite dalla transizione energetica. Il Sudafrica fa molto affidamento sulle centrali elettriche a carbone per generare elettricità, ma la sta gradualmente diversificando con altre fonti energetiche: “Il nostro piano di investimenti per una transizione energetica giusta delinea un percorso per creare nuove industrie e sostenere più mezzi di sussistenza nell’economia verde” ha detto Ramaphosa.
L’industria mineraria si trova ad affrontare alcune sfide che smorzano il suo contesto operativo, tra cui la volatilità globale dei prezzi delle materie prime, gli alti prezzi dell’energia e le tensioni geopolitiche. In Sudafrica, ha spiegato il presidente Ramaphosa, il settore si trova ad affrontare una crisi energetica e colli di bottiglia portuali e ferroviari che stanno esercitando una forte pressione sui costi operativi degli operatori del settore: “Siamo impegnati a lavorare sodo e a lavorare insieme per superare queste gravi sfide”.
Ramaphosa ha detto che il Sudafrica si è assicurato 1.384 megawatt di nuova capacità di generazione attualmente in costruzione o già in funzione per alleggerire il peso sull’industria mineraria, che attualmente contribuisce per circa il 7,5% al prodotto interno lordo e rappresenta circa il 60% del valore delle esportazioni.
Tra i leader regionali attesi a partecipare e a parlare alla conferenza mineraria sudafricana ci saranno il presidente dello Zambia Hakainde Hichilema e Jean-Michel Sama Lukonde, primo ministro della Repubblica Democratica del Congo.