Sudafrica, il presidente Ramaphosa annuncia la formazione del nuovo governo

di claudia
Cyril Ramaphosa

Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha annunciato ieri sera con un discorso televisivo la formazione del nuovo governo, nel quale gli ex partiti di opposizione avranno 12 dei 32 ministeri dopo che l’African national congress (Anc), il principale partito, al potere dal 1994, ha perso la maggioranza parlamentare assoluta.

L’Anc, che governa il Paese dall’avvento della democrazia nel 1994, ha mantenuto 20 dei 32 incarichi di gabinetto, mantenendo ministeri chiave come gli affari esteri, le finanze, la difesa, la giustizia e la polizia. In una dichiarazione separata, l’Anc ha accolto l’annuncio di Ramaphosa come “un importante passo avanti e una testimonianza della resilienza della nostra democrazia”.

Il più grande partner della coalizione, l’Alleanza democratica (Da) ha ottenuto sei ministeri, tra cui affari interni, ambiente e lavori pubblici. Il leader della Da John Steenhuisen, 48 anni, è stato nominato ministro dell’Agricoltura e in una dichiarazione il partito ha salutato una “nuova era nel percorso democratico del Sudafrica” in cui ci sarà “tolleranza zero per la corruzione”. Nella coalizione, il nazionalista zulu Inkatha Freedom Party (Ifp), il partito anti-immigrazione Alleanza patriottica (Ap) e il partito di destra afrikaans Freedom-front plus (Ffp) e altri partiti minori hanno ottenuto complessivamente sei ministeri nel governo, tra cui riforma agraria, servizi penitenziari, sport, turismo e servizio pubblico.

“L’istituzione del governo di unità nazionale nella sua forma attuale non ha precedenti nella storia della nostra democrazia” ha detto Ramaphosa, 71 anni, rieletto per un secondo mandato. “Il governo entrante darà priorità ad una crescita economica rapida, inclusiva e sostenibile e alla creazione di una società più giusta, affrontando la povertà, la disuguaglianza e la disoccupazione”. Ramaphosa ha impiegato settimane nei negoziati con i partner di coalizione: la costruzione del nuovo governo è stata criticata dai partiti di sinistra, tra cui il partito uMkhonto weSizwe (Mk), il nuovo partito formato pochi mesi prima delle elezioni dall’ex presidente del paese Jacob Zuma, 82 anni, uscito dal nulla ottenendo più del 14% dei voti a livello nazionale nei sondaggi e ora potrebbe diventare l’opposizione ufficiale del Paese dopo aver rifiutato di unirsi all’ampia coalizione dell’Anc. Insieme al partito di sinistra, l’Economic freedom fighters (Eff), ha stigmatizzato l’ampia coalizione dell’Anc con il Da definendola una “empia alleanza guidata dai bianchi”. Il Parlamento dovrebbe votare la fiducia il 18 luglio.

L’unica altra volta in cui il Sudafrica ha optato per un governo di unità nazionale è stata alla fine dell’apartheid, quando Nelson Mandela e Frederik de Klerk, l’ex capo del governo, supervisionarono la transizione verso la democrazia in qualità di vicepresidenti esecutivi. La caduta in disgrazia dell’Anc come principale partito del Paese è avvenuta in un contesto di alti tassi di criminalità violenta, un’economia poco brillante e una paralizzante crisi energetica. 

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