a cura di Marco Trovato
Abbracciata all’oceano e protetta dalle montagne, Città del Capo vanta una posizione unica al mondo. Eccezionale come la sua storia, che affonda le radici nel 1652, quando fu fondata da coloni olandesi. Con cinque milioni di abitanti, è oggi una metropoli vibrante e colorata: da sola vale un viaggio in Sudafrica. La visita non può che partire dal suo cuore pulsante, il Waterfront, ex porto dal fascino antico, con edifici di architettura vittoriana, che pullula di ristoranti, locali e negozi. Da non perdere l’iconico Zeitz Mocaa, un vecchio silos convertito nel più grande museo al mondo di arte contemporanea africana e della diaspora.
Ogni giorno, venti e onde atlantiche permettendo, dal porto salpano i traghetti per la ex prigione di Robben Island. Divenuta simbolo di libertà dopo il rilascio, nel 1991, dell’ultimo prigioniero politico, l’isola, Patrimonio Unesco, conserva le sale comuni, i corridoi e l’angusta cella in cui Nelson Mandela trascorse 18 anni. Di ritorno in città, proseguite su Long Street, principale arteria del centro, un fermento di caffè, lounge bar, ristoranti esotici, librerie, mercati di artigianato africano e ostelli. Non lontano, nel quartiere di Woodstock, un’ex fabbrica di biscotti, la Old Biscuit Mill, è stata trasformata in un villaggio post-industriale dove designer, fotografi e artisti sudafricani espongono le loro creazioni in atelier e negozi. Il sabato mattina qui si tiene un frequentatissimo mercatino di prodotti agricoli e artigianali della zona.
Allontanandosi dal centro si raggiunge il pittoresco quartiere malese di Bo-Kaap, costruito secoli fa da schiavi liberati in gran parte di origine asiatica, con le sue infilate di vie acciottolate e basse case dai colori sgargianti che si alternano ai minareti. Nei paraggi, l’imperdibile museo di District Six, in un’antica chiesa metodista, che rievoca la storia di questo sobborgo multirazziale e la sua distruzione durante l’apartheid: tappa fondamentale per capire le ferite inferte dal regime segregazionista a Città del Capo, peraltro evidenti nelle vaste e popolose township di Langa e Khayelitsha, ex ghetti per neri ancor oggi segnati da insicurezza, disagio ed emarginazione. Diverse agenzie vi organizzano visite culturali: per molti è un modo di prendere coscienza dei problemi e aiutare i più sfortunati, per altri è solo l’ennesimo sfruttamento degli ultimi. Il dibattito è aperto. Assicuratevi quantomeno che le guide facciano parte di questi quartieri e che i tour portino reali benefici economici e opportunità alle comunità locali, pena l’alimentare il cosiddetto poorism (“poverty tourism”).
Per godersi il mare non resta che scegliersi una spiaggia: Clifton, Camps Bay o Bloubergstrand (quest’ultima ideale per gli amanti del surf). Nelle giornate limpide conviene salire (a piedi o con la funivia a cabina rotante) in cima alla Table Mountain che domina la città. Di là si gode una vista impareggiabile. Sulle pendici del versante orientale si estende il Giardino botanico di Kirstenbosch, con le sue miriadi di piante rare e fiori cangianti, rifugio prediletto per centinaia di specie di uccelli, da visitare percorrendo una passerella rialzata che si snoda nel verde. Noleggiate un’auto e dirigetevi nelle Winelands (vedi articolo su Africa 2/24), le regioni vinicole più rinomate del Paese, sulle numerose Wine Routes che portano alle storiche cantine di Stellenbosch, Franschhoek, Paarl e Costantia, dove sorseggiare ottimi vini e girare in bici, a cavallo e a piedi tra i filari. Infine guidate lungo la costa atlantica sulla Chapman’s Peak Drive, una delle strade sul mare più spettacolari al mondo, fino alla Penisola del Capo: qui camminate tra cespugli di fynbos fino al leggendario Capo di Buona Speranza, con il suo faro che si affaccia su acque tempestose. Prima di concludere, visitate le calette di Boulder’s Beach e Simon’s Town, che ospitano graziose colonie di pinguini africani (v. pag. 80), e fermatevi sulle spiagge di sabbia di St. James Beach e Muizenburg con le loro tipiche cabine multicolorI che riempiono gli occhi di meraviglia, come le mille sfumature della Nazione Arcobaleno. Per organizzare il viaggio: southafrica.net – mycapetown.it – africanexplorer.com