di Claudia Volonterio
Il 2023 è l’anno che segna i cinquant’anni dalla nascita del genere musicale hip hop. Nato negli Stati Uniti, si è diffuso nel continente africano e in particolar modo in Sudafrica. Nonostante sia ancora oggi un genere dominato dagli uomini, ci sono state donne pioniere della scena hip hop sudafricana degli anni Ottanta che hanno spianato la strada alle artiste di oggi, negli ultimi anni sempre più protagoniste della scena musicale del continente.
Sudafrica, anni Ottanta. Si comincia a cantare, ballare e comunicare grazie all’hip hop, che si afferma piano piano come movimento sociale oltre che musicale. A Città del Capo muovono i primi passi come le prime donne rapper sudafricane le Yo Girls. Gruppo femminile composto da otto donne, si esibirono nei locali più in voga della capitale, come il The Base, un famoso club di Cape Town dove negli anni ’80 si esibivano rapper come i Prophets Of The City. Nonostante non siano riuscite a produrre un disco, hanno posto le basi di un cammino al femminile che non era ancora stato percorso.
Dieci anni dopo, negli anni Novanta arriverà il gruppo Godessa (foto di apertura), il primo ad aver firmato un contratto discografico, composto da Burni Aman, EJ Von Lyrik e Shameema Williams. Molte delle loro tracce presentano temi politici. Il gruppo ha ricevuto critiche positive per il contenuto della loro musica che ha saputo conquistare un pubblico sia locale che internazionale. “Mindz Ablaze” è ancora oggi uno dei brani più celebri.
Città del Capo è considerata la culla dell’hip-hop sudafricano. Gruppi e artiste come Sisters In Command, Nubian Queens, 6 ft Deep, Godessa, Miss Celaneous, Dope Saint Jude, OBie Mavuso, Kanyi Mavi, Mercury Metronome (Eavesdrop) e Patty Monroe sono tutte di Cape Town.
Nel corso degli ultimi anni, il Sudafrica ha visto lentamente emergere e spopolare nel genere oltre una dozzina di artiste donne nella scena hip-hop contemporanea, portando il giornale Okay Africa a definire il 2018 come “l’anno in cui le donne hanno vinto nell’hip-hop sudafricano”. Anche le donne sudafricane nell’hip-hop hanno iniziato infatti a comparire nelle classifiche online, come quelle del servizio di streaming Apple Music.
Tra le nuove generazioni di stelle sudafricane del genere troviamo per esempio Fifi Cooper, Kanyi Mavi e Gigi Lamayne, scelte dal giornale Live Magazine. Queste rapper si stanno assicurando che la presenza delle donne nell’hip-hop si senta sempre di più e alzi il microfono e la voce in una scena musicale ancora dominata dagli uomini, in Sudafrica ma anche all’estero.
Kanyi Mavi è uno dei nomi chiave di spaza, un sottogenere hip-hop che ha avuto origine nelle township nere di Città del Capo. Kanyi si è esibita in diversi festival in Svezia, Zambia e Zimbabwe. L’artista è uscita alla ribalta quest’anno con “Umsindo”, un brano che esprime la violenza di genere nelle relazioni.
La rivista di musica sudafricana cita inoltre il contributo di Gigi Lamayne che ha vinto un premio come miglior artista donna nel 2012 e nel 2013 ai South African Hip Hop Awards.
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