A due settimane dalle elezioni e nonostante le obiezioni dell’opposizione e delle imprese, il presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa, ha firmato la nuova legge che mira a garantire la copertura universale dei servizi sanitari. “L’assicurazione sanitaria nazionale è un’opportunità per sradicare le disuguaglianze e le inefficienze che da tempo caratterizzano il nostro approccio alla salute del popolo sudafricano. Lavoriamo insieme, in uno spirito di cooperazione e solidarietà, per far funzionare la legge”, ha detto Ramaphosa firmando la legge approvata lo scorso anno dal parlamento dopo anni di dibattiti e consultazioni.
“Il sistema sanitario è oggi frammentato, inadeguato e del tutto inaccettabile”, ha sottolineato il presidente. Parlando prima della cerimonia di firma, il ministro della Sanità, Joe Phaahla, ha tenuto a rimarcare che “non si tratta di propaganda elettorale” e che la nuova legge riguarda “il benessere di tutti i sudafricani”.
Stando ai dati governativi del 2022, solo otto milioni dei 62 milioni di abitanti del Sudafrica hanno avuto accesso all’assistenza medica privata, mentre il resto della popolazione ha dovuto fare affidamento su ospedali sovraccarichi e fatiscenti, finanziati con fondi pubblici. La nuova legge punta a limitare gradualmente il ruolo delle assicurazioni private e a creare un nuovo fondo sanitario pubblico.
Il principale partito di opposizione, Alleanza democratica, hanno definito “incostituzionale” la nuova legge, mentre le imprese del settore hanno ammonito sul rischio che vengano meno gli investimenti e su un esodo di massa dei medici dal Paese.