Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa restituirà una donazione di 35mila dollari fatta da un’impresa accusata di corruzione. Il donatore, la ditta Bosasa, ha vinto lucrosi contratti governativi, ma è sotto inchiesta. Bosaso avrebbe pagato per la consulenza prestata all’azienda dal figlio di Ramaphosa, Andile, e non, come aveva detto lo staff presidenziale, per una donazione.
La polemica è un brutto colpo per un presidente che ha promesso di combattere la corruzione. «La donazione è stata fatta a mia insaputa – ha scritto Ramaphosa -. Non ero a conoscenza dell’esistenza della donazione». Sabato, riferisce l’agenzia di stampa Afp, il portavoce dell’Anc Zizi Kodwa ha dichiarato ai media statali che il presidente «ha deciso volontariamente di rimborsare l’importo».