Il 15 novembre, i deputati dell’Anc e quelli del partito Eff (sinistra radicale) hanno dato il via libera a un cambiamento nella Costituzione sudafricana che consentirà l’esproprio senza compenso di terreni agricoli a beneficio della popolazione nera. Da allora, molti attori economici hanno lanciato segnali d’allarme.
Il progetto di «esproprio senza compensazione» del governo sudafricano è pericoloso per l’economia nazionale? Questa è la domanda che si ripete. Per l’Anc, questa riforma «rassicurerà gli investitori» definendo una direzione politica «chiara e inequivocabile». Il provvedimento non sarà adottato immediatamente, si ritiene infatti che sarà messo in pratica non prima delle elezioni del 2019.
Alcuni economisti mettono in guardia dal rischio di un possibile declassamento dei titoli sovrani del Paese, dall’aumento dei tassi di interesse e dal forte calo delle entrate fiscali.
Meno allarmista, l’Associazione delle banche sudafricane che però ha chiesto di definire rapidamente un quadro giuridico chiaro, garantendo che questo emendamento non indebolisca il diritto alla proprietà in Sudafrica.