L’Assemblea Nazionale di Pretoria ha approvato la relazione con cui una commissione parlamentare incaricata di valutare le modalità attraverso le quali realizzare l’attesa riforma fondiaria in Sudafrica ha raccomandato di emendare la Costituzione per consentire l’espropriazione delle terre senza compensazione.
A darne notizia con ampia evidenzia sono i media locali, dai quali si apprende che i voti a favore sono stati 209 mentre 91 sono stati i contrari.
La riforma delle terre è un tema molto caldo in Sudafrica, dove la disuguaglianza razziale è ancora una triste realtà 24 anni dopo la fine dell’apartheid. I bianchi – il 9% dei 56 milioni di abitanti – possiedono ancora più del 70% di terreni fertili.
Fin dalla fine dell’apartheid (1994), l’Anc ha cercato di mettere in pratica politiche di redistribuzione puntando soprattutto sul modello «venditore-volontario, compratore-disponibile» in base al quale il governo acquista dai bianchi le proprietà per poi assegnarle ai neri. I progressi sono però stati lenti.
L’approvazione da parte del Parlamento apre ora la strada alla formazione di una nuova commissione parlamentare con l’incarico di redigere gli emendamenti alla Costituzione. Il procedimento prevede poi una serie di consultazioni pubbliche e la successiva approvazione delle modifiche costituzionali da parte del Parlamento con una maggioranza qualificata dei due terzi.
[Redazione InfoAfrica]