Un rimpasto di governo forse atteso, ma annunciato all’ultimo minuto. E’ quanto avvenuto ieri sera in Sudafrica dove il presidente Cyril Ramaphosa ha messo sulla lista di partenza diverse figure di rilievo dell’esecutivo.
A fare le valige sono stati il ministro della Sanità Zweli Mkhize (in realtà dimessosi poche ore prima che la notizia della sua rimozione diventasse ufficiale) invischiato in uno scandalo di corruzione e il ministro delle Finanze e già governatore della Banca centrale Tito Mboweni. A prendere il posto di Mkhize sarà il suo vice Joe Phaahla. Al dicastero delle Finanze va invece Enoch Gondongwana.
Ramaphosa ha poi deciso di eliminare del tutto il ministero della Sicurezza dello stato. Una svolta a tre settimane dalle cruente rivolte che hanno scosso il Paese, mettendo in discussione le capacità di polizia e intelligence sudafricane. Proteste che avevano fatto seguito all’arresto dell’ex capo di Stato Jacob Zuma. Le funzioni del ministero della Sicurezza passeranno ora alla presidenza, una mossa criticata dall’opposizione secondo cui questo passo conferisce al capo dello Stato troppo potere sulla sicurezza e sull’intelligence nazionali. Intanto, questa mattina Zuma è stato trasferito dall’istituto penitenziario che lo ospita in ospedale per osservazione. Non è chiaro quali siano le sue condizioni di salute. Zuma sta scontando una pena di 15 mesi di prigione che sta scontando all’Estcourt Correctional Centre del KwaZulu-Natal.