Il processo per corruzione dell’ex presidente sudafricano Jacob Zuma – tangenti legate a un contratto di vendita di armi – è stato ancora una volta rinviato per motivi di salute. La prossima udienza è stata fissata per il 9 settembre. Lo ha deciso il giudice Piet Koen durante una breve udienza virtuale. Zuma, 79 anni, è ricoverato in ospedale da venerdì scorso per un motivo sconosciuto. “Il caso è rinviato al 9 e 10 settembre”, ha detto il giudice, in attesa di un referto medico che ne descriva le sue condizioni.
In un caso separato Zuma è stato condannato a 15 anni di reclusione – è in carcere dall’8 luglio – per essersi ostinatamente rifiutato di comparire davanti a una commissione che indaga sulla corruzione statale sotto la sua presidenza (2009-2018).
Dopo numerosi rinvii e colpi di scena, che durano ormai da decenni, Zuma, nell’attuale processo, deve rispondere di sedici capi di imputazione per frode, corruzione e racket legati all’acquisto, nel 1999, di equipaggiamento militare da cinque società europee di armamenti, mentre era vicepresidente. È accusato di aver intascato più di quattro milioni di rand (ovvero 235.000 euro al cambio attuale), in particolare da Thales che è stata una delle società aggiudicatarie del succoso contratto dal valore globale di circa 2,8 miliardi di euro. Il colosso della difesa francese è anche perseguito per corruzione e riciclaggio di denaro. Zuma, come Thales, ha sempre negato queste accuse.
Alla precedente udienza, nel mese scorso, quando gli avvocati di Zuma hanno chiesto un rinvio di diverse settimane in modo che il processo potesse procedere in tribunale anziché virtualmente, l’accusa ha denunciato le loro argomentazioni, dicendo che si trattava di “un altro stratagemma”, per evitare il processo.