Un settore che in Africa sta vivendo un momento di crescita e riconoscimento internazionale è quello del design. Oggetti come mobili e sedie sono sempre più apprezzati per la capacità dei creativi di intrecciare elementi della tradizione e della modernità. Eventi come il Design Week South Africa che si è svolto di recente a Johannesburg e a Città del Capo, il London Design Festival e la partecipazione africana alla Biennale di Venezia appena conclusa stanno portando i designer africani sotto i riflettori internazionali.
Il sito specializzato in architettura e design Dezeen mette in luce la creatività delle sedie africane, elemento di arredo utile, ma soprattutto espressione di storie e tradizioni. Le sedie in Africa possono essere simboli culturali e spirituali. Dai troni e sedie cerimoniali spesso riservate ai capi, alle sedute più semplici disposte a cerchio dove vivere dei momenti di condivisione, questi oggetti richiamano la tradizione ma sono rivolti al contempo al futuro. I giovani designer oggi le realizzano adottando un approccio sostenibile, visibile nella produzione e nei materiali, spesso frutto di riciclo creativo.
La Design Week South Africa di ottobre ha ospitato proprio una mostra dedicata alle sedie africane, dove sono emersi dieci pezzi unici, provenienti da più Paesi dell’Africa, in particolare Sudafrica. Ecco cinque esempi.
Pezzo unico della mostra è s sicuramente la sella Tuareg tradizionale (Niger, XIX secolo), realizzata in pelle e rame usata dai Tuareg durante i loro lunghi viaggi nel Sahara.
Più moderna è la Sedia di plastica rossa “riparata” (Sudafrica, 2013). Dall’estetica semplice ma originale, data dalla voluta “rottura” dello schienale, poi riparato da un filo rosso, questo pezzo, riporta il sito, è stato scoperto in un quartiere di Khayelitsha.
Una figura importante e celebre in tutto il mondo è il designer maliano Cheick Diallo. Conosciuto per le sue opere uniche che fondono artigianato tradizionale africano e design contemporaneo. È considerato uno dei principali ambasciatori del design africano nel mondo, grazie alla sua capacità di reinterpretare tecniche e materiali tradizionali in chiave moderna e innovativa. La mostra ha ospitato una sua creazione, la Sedia “Dumbia” (Mali, 2021). Si tratta di un intreccio funzionale che non rinuncia all’estetica.
Per lo Zimbabwe la mostra ha ospitato la Sedia di tronco di Abel Zata (2005). Ricavata da un tronco di teak recuperato, questa sedia unisce funzionalità e bellezza scultorea. Dal grande impatto estetico è sicuramente la recente Sedia Boog di Xandre Kriel (Sudafrica, 2024). Ispirata alle molle delle automobili, questa sedia in metallo ha un design minimale e innovativo, composto da soli tre pezzi.
L’esposizione comprendeva anche pezzi come lo Sgabello Masaruma di Ananta Design Studio (Sudafrica, 2023), Stool Mahamb’ehlala di Andile Dyalvane (Sudafrica, 2020), Poltrona tradizionale Burkinabé (Burkina Faso, 2023), Trono Inhominável di Gonçalo Mabunda (Mozambico, 2012).Infine la Sedia Joburg 20 di David Krynauw Design (Sudafrica, 2023), decorata con tessuti stampati basati su ricami tradizionali.