È salito ad almeno quattro morti, tra cui una giovane donna uccisa a colpi di pistola, il bilancio dell’ondata di violenze scoppiate mercoledì scorso a Soweto, sobborgo di Johannesburg, dove alcuni negozi di proprietà di stranieri sono stati saccheggiati a causa della rabbia esplosa dopo l’omicidio di un uomo di cui si sospetta sia colpevole un immigrato. Secondo fonti di polizia citate dalla stampa sudafricana, un totale di 27 persone sarebbero state arrestate in relazione a quanto accaduto.
Durante l’assalto infatti sono stati saccheggiati esercizi commerciali in mano a immigrati. Non è ancora chiaro chi siano i responsabili di questo gesto, ma il portavoce della polizia di Gauteng, Lungelo Dlamini, ha affermato che simili episodi sono destinati ad aumentare nelle aree suburbane.
Le violenze contro gli stranieri sono frequenti in Sudafrica e colpiscono soprattutto immigrati provenienti da altri paesi africani, come Somalia o Etiopia, ma anche dal Pakistan o dal Bangladesh. La polizia sudafricana però, come riporta africanews, ha sottolineato come tutte le persone uccise fossero in possesso della nazionalità sudafricana.
La violenza contro gli immigrati si è diffusa in Sudafrica in un contesto di alta disoccupazione. I sudafricani accusano gli stranieri di portare criminalità nel paese e di restringere le possibilità di trovare un lavoro. Un certo numero di negozi a Soweto sono infatti di proprietà (o sono gestiti da) di cittadini di origine straniera. Negli ultimi anni, anche immigrati dallo Zimbabwe e dal Mozambico sono stati oggetto di attacchi. Nel 2015 vennero uccise in un’ondata simile a Johannesburg e Durban, mentre nel 2008 i morti furono 62.