Una rappresentazione teatrale che convincere i giovani a non rischiare la vita per raggiungere l’Europa. Si intitola «La barca dei moti» e l’hanno messa in scena cinque attori sudanesi a Khartoum. Racconta di un gruppo di migranti stipati in una piccola barca da pesca, in un mare agitato. Nel corso dell’opera, i migranti prendono coscienza della loro fragilità e del rischio che stanno correndo.
Maher Saad, che ha diretto gli attori, ha spiegato al sito www.africanews.com che, attraverso questa pièce, si vuole lanciare un messaggio ai giovani africani: «l’immigrazione clandestina è rischiosa» e può portare alla morte o trasformare i migranti in vittime della tratta di esseri umani. «L’obiettivo di questo dramma – ha continuato – è incoraggiare i giovani a smettere di partire ingrossando le fila dell’immigrazione clandestina e il traffico di esseri umani».
Ci si è affidati al teatro perché è uno strumento semplice e diretto che riesce facilmente a trasmettere messaggi positivi ai ragazzi. Non è un caso che sia stato messo in scena a Khartoum. «Il Sudan – ha sottolineato Dalia el-Roubi, portavoce dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) che ha finanziato “La barca della morte” – è uno dei principali punti di transito per i migranti. Molti di coloro che provengono dall’Africa subsahariana e si dirigono in Libia passano di qui. Alcuni di essi sostano proprio nella capitale sudanese per riprendere le forze e racimolare, attraverso lavori precari, i soldi necessari per proseguire nel loro viaggio.
Secondo le Nazioni Unite, quest’anno più di 200mila migranti hanno cercato di raggiungere l’Europa attraversando il Mediterraneo. Oltre 2.500 sono morti durante il viaggio, per lo più nel tratto di mare tra la Libia e l’Italia.
Secondo Dalia el-Roubi, «reti sofisticate» di trafficanti sono le vere responsabili delle tragedie, ma «nessun Paese può da solo risolvere questo problema. Siamo interdipendenti, l’Unione europea sta lavorando con il Sudan, al fine di gestire il flusso di migranti». Tuttavia, l’Acnur ha accusato il Sudan di aver espulso oltre 400 eritrei mentre stavano cercando di entrare in Libia.