Omar al-Bashir, l’ex presidente del Sudan, è comparso davanti ai pubblici ministeri di Khartoum per rispondere del colpo di Stato del 1989 che lo ha portato al potere. Il suo collegio di avvocati non ha preso parte all’interrogatorio, che è durato un’ora in mezzo. Mentre stava rispondendo alle domande dei magistrati, fuori dal tribunale la gente continuava a manifestare ballando e cantando contro l’ex dittatore.
Dopo aver dato le dimissioni in aprile, al-Bashir è stato arrestato ed è attualmente detenuto nella prigione di Kober a Khartoum. A novembre, le autorità sudanesi hanno avanzato contro di lui e alcuni suoi aiutanti accuse di complotto e di aver effettuato un colpo di Stato nel 1989. Se dichiarato colpevole, potrebbe essere condannato alla pena di morte o all’ergastolo.
L’ex presidente deve rispondere di altri due capi di imputazione. A maggio è stato accusato di incitamento e coinvolgimento nell’uccisione di manifestanti. Sabato invece dovrà essere emesso il verdetto per l’accusa di detenzione di valuta estera e di corruzione.