Le forze armate sudanesi non accetteranno alcun accordo politico che possa minare i principi fondamentali del Paese. Lo ha detto il presidente del Consiglio sovrano di transizione del Sudan, Abdel Fattah al-Burhan, in un discorso tenuto ai militari al termine di un’esercitazione.
La scorsa settimana, le forze militari e politiche hanno firmato un accordo quadro per risolvere la crisi in atto nel Paese dal colpo di stato dell’ottobre 2021. L’accordo prevede di arrivare entro due anni a un’intesa definitiva e a un governo civile. “Sono stati concordati dei punti con la convinzione che possano aiutare a risolvere le attuali complicazioni politiche, e li abbiamo concordati in un quadro di accordo politico che è a beneficio di tutto il popolo sudanese, senza escludere nessuno”, ha spiegato Al-Burhan, stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa Suna.
Il generale ha quindi sottolineato che “nessun partito dovrebbe tentare di sfruttare l’accordo quadro per i propri interessi, per escludere altri o per tentare di riprendere il potere” e che “le forze armate non accetteranno, nella fase di accordo finale del processo politico in corso, elementi che possano minare i principi fondamentali del Paese”. Obiettivo delle forze armate, ha aggiunto, è “guidare il processo politico in corso verso un governo indipendente che possa far progredire il Paese”.
Le forze armate, ha proseguito, “rimarranno al loro servizio e lavoreranno per proteggere i cittadini e mantenere la coesione del Paese come fanno da centinaia di anni”, e “non si opporranno in futuro a operare sotto il comando di un governo legittimo, scelto dal popolo con elezioni libere e trasparenti”.
“Le forze armate coopereranno ora con le forze politiche per ripristinare il processo democratico a condizione che nessuno tenti di appropriarsi della scena politica per il proprio interesse”, ha concluso il generale.