L’economia del Sudan è in forte difficoltà. I primi problemi sono nati nel 2011 il Sud del paese è diventato indipendente portando con sé tre quarti della produzione di petrolio. Da quel momento, sono iniziati a mancare il pane e i generi di prima necessità. Le persone sono state costrette a lunghe attese fuori dai negozi per procurarsi il minimo per sopravvivere.
«Fino ad alcuni anni fa, la situazione economica era buona e il potere d’acquisto era ragionevole. Oggi le condizioni sono peggiorate, i beni di prima necessità sono costosi e quindi le persone non sono in grado di comprarli – spiega al sito Africanews.com, Hussin Osman, un negoziante -. Le condizioni di vita in Sudan si stanno deteriorando. Abbiamo code ovunque, per il carburante e agli sportelli bancari automatici. Non puoi nemmeno ritirare i tuoi soldi dalla banca. Non puoi godere del tuo stipendio. Non sappiamo cosa sta succedendo e che cosa succederà in un prossimo futuro. Sembra che ci sia una bomba a orologeria e non sappiamo quando esploderà».
La situazione è ulteriormente peggiorata quando la sterlina sudanese è stata svalutata rendendo difficile l’importazione di generi di prima necessità come il grano.
Secondo l’agenzia statale di statistica, l’inflazione è salita al 68,93% a novembre dal 68,44% di ottobre. Aumenta costantemente nonostante i tentativi del governo di contenere l’aumento dei prezzi limitando strettamente i prelievi di contante.
Il governo sudanese ha annunciato martedì 19 dicembre che prevede un forte aumento delle esportazioni e un deficit di bilancio ridotto l’anno prossimo.