Una delegazione della commissione per gli Affari esteri del Parlamento europeo ha tenuto diversi incontri a Khartoum con le autorità sudanesi e i gruppi della società civile. La delegazione, riporta una nota, ha rinnovato il sostegno a tutte le parti coinvolte nella crisi per riprendere il processo di transizione verso la democrazia. La delegazione dell’Ue ha inoltre chiesto di assicurare alla giustizia tutti gli autori di violazioni dei diritti umani, in cooperazione con la Corte penale internazionale.
Il capo della delegazione dell’Ue, David McAllister, ha avuto colloqui con il vice capo del Consiglio sovrano di transizione del Sudan, il generale Mohamed Hamdan Dagalo (Hemedti, nella foto di apertura). L’eurodeputato ha accolto con favore il ritiro dell’istituzione militare dal processo politico e ha ribadito il fermo sostegno dell’Ue agli sforzi in corso del meccanismo tripartito (Nazioni Unite, Unione africana e Autorità intergovernativa per lo sviluppo) per contribuire a colmare le divergenze tra le parti e facilitare il ripristino delle una transizione a guida civile verso la democrazia. McAllister ha sottolineato la necessità che tutti gli attori sudanesi, compreso l’esercito sudanese, si impegnino in modo costruttivo in un processo politico per ripristinare una transizione alla democrazia guidata dai civili. McAllister ha affermato che la sua visita di un giorno nel Paese mira a rinnovare il pieno e completo sostegno alla richiesta del popolo sudanese di democrazia e governo civile democratico.
La coalizione di opposizione delle Forze di libertà e cambiamento (Ffc) ha affermato che la propria commissione per gli affari esteri ha incontrato la delegazione dell’Ue. Ha rilasciato una dichiarazione che descrive l’incontro come “importante”, rilevando che le discussioni hanno toccato questioni relative alla transizione civile e democratica. La coalizione si è detta pronta a impegnarsi in un processo credibile che alla fine porti all’istituzione di un autentico sistema civile democratico come base per la stabilità in Sudan e nella regione. Le Ffc hanno presentato la loro visione alla delegazione dell’Ue e hanno sottolineato la necessità di proteggere i civili e porre fine alla violenza praticata dall’autorità golpista contro i movimenti popolari.
La delegazione dell’Ue ha anche tenuto colloqui con le Forze di consenso nazionali, che hanno sostenuto la presa del potere da parte dei militari il 25 ottobre 2021. Il capo delle forze di consenso nazionali Mubarak Ardol ha affermato che la delegazione è desiderosa di ascoltare i punti di vista dei partiti sudanesi. “Abbiamo sottolineato la necessità di condurre un dialogo completo e inclusivo per concordare un meccanismo nazionale che riunisca tutte le iniziative e i patti in un unico documento per gestire il periodo di transizione e tenere le elezioni generali nel Paese”, ha spiegato Ardol. I colloqui con la delegazione dell’Ue hanno affrontato il rapporto tra militari e civili e il modo in cui dovrebbe essere per mantenere la stabilità. Ardol ha poi invitato l’Unione a svolgere un ruolo maggiore nel processo politico e nella mediazione tra i vari partiti sudanesi per raggiungere una soluzione politica alla crisi.