Il Sudan ha dichiarato lo stato di emergenza in una parte della regione occidentale del Darfur a seguito delle violenze e dei disordini scoppiati in due città. Lo riferisce l’agenzia di stampa statale SUNA. La missione Unione Africana-Nazioni Unite nel Darfur (UNAMID) ha dichiarato di aver inviato una squadra nella città di Kutum, nello Stato del Nord Darfur, dopo l’incendio di una stazione di polizia e di automobili da parte di manifestanti non identificati: non ha però fornito ulteriori dettagli. I manifestanti chiedono maggiore sicurezza e un governo statale civile, ha riferito un residente citato dall’agenzia di stampa Reuters. Un altro residente ha riferito alla Reuters che una milizia non identificata ha attaccato ieri un altro sit-in a Fatabarno, un villaggio nella stessa area. I sit-in pacifici si sono moltiplicati nelle città di tutta la regione e in altre parti del Sudan per protestare anche contro la presenza di milizie armate (le posizioni apicali degli Stati sono ricoperte in Sudan da ufficiali).
Il conflitto in Darfur è iniziato nel 2003 dopo che i ribelli, per lo più non arabi, sono insorti contro il governo di Khartoum. Le forze governative e principalmente la milizia araba, che si era mossa per reprimere la rivolta, sono state accusate di atrocità diffuse. Uccise circa 300mila persone nel conflitto, secondo le stime delle Nazioni Unite.