Il nuovo premier del Sudan, Abdalla Hamdok, è volato in Sud Sudan per una visita di due giorni. Il tour servirà per consolidare il processo di pace tra i Paesi cercando di mettere fine alle tensioni che si sono registrate negli ultimi anni. Hamdok, un ex diplomatico delle Nazioni Unite, è entrato in carica tre settimane fa in virtù di un accordo tra i partiti militari e civili in Sudan dopo mesi di manifestazioni contro i generali che hanno preso il potere dopo aver rovesciato il presidente Omar al-Bashir.
Il governo sudanese si è posto subito l’obiettivo di porre fine ai conflitti che per anni hanno coinvolto direttamente o indirettamente il Sudan e messo il Paese ai margini della comunità internazionale (va ricordato che la Corte penale internazionale ha perseguito Bashir per genocidio nella regione del Darfur).
Il Sud Sudan ha ottenuto l’indipendenza dal Sudan nel 2011 dopo decenni di guerra civile. Da allora i due Paesi si sono spesso accusati di ospitare o aiutare i ribelli a combattere contro i loro governi.
«È giunto il momento di fermare la guerra nel Sudan e nel Sud Sudan», ha dichiarato Awut Deng Acuil, ministro degli Esteri del Sud Sudan. Mercoledì, i rappresentanti del Sudan hanno firmato un accordo con diverse fazioni di ribelli (tra cui quelli del Darfur nonché quello di Abdelaziz Al-Hilu, leader di un’ala della SPLM -N) che delinea una road map. Partendo da questo accordo, si dovrebbe poi riuscire a comporre le dispute anche in Sud Sudan
Buone relazioni tra le due nazioni sono fondamentali anche per garantire il flusso di petrolio dai campi nel Sud Sudan al Mar Rosso attraverso le condotte che passano per il Sudan. Per questo motivo, Hamdok avrà colloqui anche con funzionari del Sud Sudan per dirimere le controversie sui confini e la libera circolazione delle persone tra i due Paesi. «Sto cercando di raggiungere un rapporto molto strategico tra le nostre due nazioni», ha detto.