Sudan, il governo respinge un allarmante rapporto Onu sulla carestia

di claudia
fame

Il governo sudanese ha respinto con forza il recente rapporto delle Nazioni Unite che dipinge un quadro allarmante della situazione alimentare nel Paese, affermando che “la dichiarazione di carestia è esagerata e basata su dati inaffidabili”.

In una conferenza stampa, il ministro dell’Agricoltura, Abubakar Omar El-Bushra, ha messo in dubbio la metodologia utilizzata dall’Ipc (Classificazione integrata della sicurezza alimentare), sottolineando le difficoltà di condurre indagini accurate in un contesto di conflitto diffuso. “Le cifre presentate non riflettono la realtà sul campo”, ha dichiarato il ministro, aggiungendo che il governo sudanese interromperà la sua collaborazione con l’Ipc.

Tuttavia, le Nazioni Unite mantengono la loro posizione, avvertendo che milioni di sudanesi rischiano la fame a causa della guerra in corso. Secondo il Comitato per la revisione della carestia dell’Ipc, cinque regioni del Sudan sono già in condizioni di carestia e si prevede che altre cinque lo saranno entro maggio 2025.

La comunità internazionale esorta le parti in conflitto a cessare le ostilità e a facilitare l’accesso degli aiuti umanitari alla popolazione civile. Il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, Tom Fletcher, ha lanciato un appello urgente per porre fine alla crisi. 

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