Sudan, in atto la peggiore crisi educativa al mondo

di claudia
scuola

di Céline Nadler

Il numero di attacchi violenti contro le scuole e l’istruzione in Sudan è quadruplicato dall’inizio del conflitto nell’aprile dello scorso anno con 88 segnalazioni di incidenti violenti e la maggior parte delle scuole ora chiuse nel Paese. Questa la denuncia dell’organizzazione Save the Children.

Tra gli incidenti segnalati dall’organizzazione, attacchi aerei sulle scuole che hanno provocato l’uccisione e il ferimento di studenti e insegnanti, tortura di insegnanti, uccisione e rapimento di insegnanti e violenza sessuale contro studenti all’interno delle strutture educative. Altri incidenti includono l’occupazione di scuole da parte di gruppi armati, l’uso delle scuole come depositi di armi e battaglie combattute nei locali scolastici.

Per la sua analisi, Save the Children ha esaminato singoli episodi di attacchi armati o scontri che hanno interessato l’istruzione segnalati nell’Armed Conflict Location & Event Database (Acled) tra aprile 2023 e aprile 2024 in tutto il Sudan.

La denuncia arriva mentre l’Education Cluster – un gruppo di agenzie umanitarie, tra cui Save the Children, che lavora sull’istruzione in Sudan – avverte che il Paese è sull’orlo della peggiore crisi educativa al mondo, con la maggior parte delle scuole chiuse, lasciando oltre 18 milioni di bambini sui 22 milioni stimati del Paese senza scuola da più di un anno.

Non è solo la vita dei bambini ad essere in gioco, ma anche il loro futuro. Milioni di  bambini continuano a subire interruzioni nella loro istruzione con le loro scuole distrutte dalle bombe, trasformate in rifugi per le famiglie sfollate, o l’apprendimento interrotto mentre i bambini fuggono”, ha deplorato Arif Noor, direttore nazionale di Save the Children in Sudan. “Il Sudan è uno dei firmatari della Dichiarazione sulle scuole sicure, un impegno politico intergovernativo per proteggere studenti, insegnanti, scuole e università dai peggiori effetti dei conflitti armati. Dobbiamo vedere azioni concrete in merito a questo impegno in modo che l’istruzione e il futuro dei bambini siano protetti dai pericoli”, ha aggiunto, esortando tutte le parti in guerra a rispettare i propri obblighi ai sensi del diritto internazionale, tra cui garantire l’accesso umanitario e garantire la protezione dei bambini.

Immagine di freepik

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