Sudan, inizia ad Addis Abeba forum preparatorio del Fronte civile democratico

di claudia
Abdalla Hamdok

Quasi 100 delegati di gruppi della società civile sudanese, comitati di resistenza di quartiere, organizzazioni femminili, sindacati, partiti politici, insieme a leader religiosi e tradizionali, sono riuniti ad Addis Abeba, in Etiopia, per prendere parte all’incontro per istituire un Fronte civile democratico per porre fine alla guerra che dura da aprile.

All’incontro, scrivono i giornali sudanesi, partecipano, oltre ai gruppi delle Forze per la libertà e il cambiamento (Ffc), anche il Partito repubblicano, una fazione del Movimento per la Giustizia e l’Uguaglianza, il Comando Generale degli Ufficiali dell’Esercito in pensione, un sacerdote in rappresentanza della comunità cristiana, la Coalizione delle forze civili nel Sudan orientale e diversi gruppi e figure della società civile.

Si prevede che l’incontro, della durata di tre giorni, istituisca i comitati preparatori per l’incontro di fondazione del fronte che avrà luogo il mese prossimo. I partecipanti valuteranno anche le modalità per accogliere altri gruppi all’interno dell’iniziativa di pace.

L’ex primo ministro del Sudan, Abdallah Hamdok, durante la sessione di apertura, ha fatto appello all’unità tra i sudanesi per trovare una soluzione sostenibile al conflitto in corso nel Paese da aprile tra l’esercito e gli ex alleati delle Forze di supporto rapido.

Secondo quanto riporta Sudan Tribune, Hamdok ha lanciato il suo appello per creare un fronte civile democratico unito per porre fine alla guerra in Sudan. In un breve discorso, l’ex capo del governo transitorio ha fatto riferimento alla sofferenza dei sudanesi a causa della guerra in corso, sottolineando la necessità di unire gli sforzi per la cessazione delle ostilità, l’assistenza umanitaria e il raggiungimento della pace.

“Siamo qui riuniti oggi per avviare il processo di ricerca di soluzioni sostenibili al disastro che sta affliggendo il nostro Paese”, ha affermato. “Questo incontro preparatorio è l’inizio di un processo più ampio che apre la strada al coinvolgimento di tutte le forze nazionali che si oppongono alla guerra e sostengono la pace e la transizione democratica”, ha aggiunto.

Hamdok è stato premier dall’agosto 2019 all’ottobre 2021, quando fu rovesciato da un colpo di Stato guidato da esercito e paramilitari. Nuovamente in carica da novembre di quell’anno, dopo un accordo con le due parti ora belligeranti, prima di dimettersisi nel gennaio 2022. Ora vive negli Emirati Arabi Uniti.

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