Sudan, le inondazioni impediscono l’arrivo degli aiuti umanitari

di claudia

In Sudan, le inondazioni, che hanno allagato e reso impraticabili le strade, hanno impedito il trasporto di oltre 50 camion che trasportano circa 4.800 tonnellate di cibo e assistenza nutrizionale nel Paese. A sostenerlo è il Programma Alimentare Mondiale (Pam), secondo il quale gli aiuti alimentari e nutrizionali trasportati sono sufficienti per aiutare almeno 500.000 persone.

Secondo l’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite (Ocha), circa 143.000 persone in 12 dei 18 stati del Sudan sono state colpite dalle inondazioni e 50 persone sono morte. Inoltre, almeno 27.000 persone sarebbero state sfollate, nel timore che l’entità dei danni e il numero delle persone colpite siano probabilmente sottostimati, poiché alcune delle inondazioni più gravi si sono verificate in zone di conflitto difficili da raggiungere.

Il Pam, in una dichiarazione, ha affermato che la stagione delle piogge sta aggravando la situazione già devastante in Sudan, poiché le inondazioni costringono più persone ad abbandonare le proprie case, aumentano le necessità umanitarie e tagliano fuori le comunità dall’assistenza vitale. A tutto questo, però, si aggiungono le forti piogge che hanno distrutto ponti importanti, rendendo estremamente difficoltoso il passaggio dei convogli umanitari attraverso strade fangose ​​e allagate.

Il Pam ha anche espresso preoccupazione per il fatto che, dalla fine di giugno, i combattimenti si sono estesi verso est, negli Stati di Sennar e Gedaref, e continuano a intensificarsi, nel timore che possano interrompere rotte fondamentali per l’assistenza umanitaria da Port Sudan ad altre parti del Sudan. Secondo l’agenzia, la situazione rischia di ostacolare anche l’accesso al centro di Kosti del Pam, fondamentale per la consegna degli aiuti oltre le linee di conflitto, per raggiungere le popolazioni degli stati del Nilo Bianco e del Nilo Azzurro, della regione del Grande Kordofan e di alcune parti del Darfur in Sudan.

Le inondazioni e le forti piogge potrebbero anche portare alla diffusione di malattie trasmesse dall’acqua, come il colera e il tifo, pericolose per i bambini e le donne malnutriti, che stanno già sopportando gran parte delle conseguenze della guerra che dura da oltre un anno.

Secondo il Pam è urgente un cessate-il-fuoco per ampliare in maniera significativa l’accesso umanitario.

Foto: Afp

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