L’Onu ha lanciato un allarme sulla crisi sanitaria a El-Fasher, capitale dello Stato del Darfur settentrionale in Sudan, dove violenze e sfollamenti di massa stanno mettendo in ginocchio il fragile sistema sanitario locale. “Oltre 200 strutture sanitarie a El-Fasher non sono operative, e vi è una grave carenza di personale medico, farmaci essenziali e forniture salvavita”, ha dichiarato l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (Ocha).
I partner umanitari stanno cercando di fornire aiuti medici, ma l’insicurezza e le restrizioni all’accesso continuano a ostacolare la consegna delle forniture, ha aggiunto l’agenzia Onu.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), oltre il 70% degli ospedali e delle strutture sanitarie nelle aree colpite dal conflitto in Sudan non è più operativo, lasciando milioni di persone senza assistenza sanitaria. “Il sistema sanitario sudanese è sotto attacco costante”, ha denunciato l’Oms, aggiungendo che, da metà febbraio, sono stati registrati quasi 150 attacchi contro strutture sanitarie dall’inizio della guerra, anche se il numero reale potrebbe essere molto più alto.
Ocha ha lanciato un appello alle parti in conflitto affinché garantiscano un accesso umanitario sicuro, sostenibile e tempestivo per raggiungere la popolazione bisognosa di aiuti salvavita. L’agenzia ha inoltre sottolineato l’urgenza di proteggere i civili e garantire i beni essenziali per la loro sopravvivenza.
Dal 15 aprile 2023, il Sudan è devastato da un conflitto tra le Forze armate sudanesi (Saf) e le Forze di supporto rapido (Rsf), che ha causato migliaia di vittime e milioni di sfollati.