Il bilancio delle vittime della violenza tribale nella regione del Nilo Azzurro in Sudan ha raggiunto 79 morti, con 199 feriti, ha affermato oggi il ministero federale della Salute. Gli scontri sono scoppiati tra gruppi Berta o Funj, gli originari abitanti del sud-est del Sudan, e gli Hausa, radicati in Nigeria, che starebbero cercando di rivendicare il territorio.
La violenza tribale è scoppiata dopo l’uccisione di un Hausa a Roseiris il 14 luglio per motivazioni legate alla proprietà della terra. Gli scontri si sono estesi a Ed Damazin e in altre aree il 15 e 16 luglio. La rapida diffusione della violenza ha costretto il governatore della regione a imporre il coprifuoco nel tentativo di ridurre l’escalation dopo scene di linciaggio e attacchi indiscriminati agli Hausa, che sono anche visti come sostenitori del precedente regime.
Il ministero della salute sudanese ha inviato un team di medici, attrezzature mediche e medicinali dopo gli appelli delle autorità locali. Il rapporto del ministero della Salute ha riportato “un totale di 79 morti, di cui otto sono morti negli ospedali, 199 feriti, mentre dieci persone gravemente ferite sono state trasportate in aereo per cure al di fuori della regione”, si legge in una dichiarazione.
Le comunità Hausa a Kassala, nel Sudan orientale, hanno organizzato una protesta e rilasciato una dichiarazione in cui si impegnavano a vendicare la loro tribù uccisa in diverse città della regione del Nilo Azzurro. Da parte sua, il governatore Ahmed al-Omda Badi ha puntato il dito contro l’ex regime affermando che il governo di Omar al-Bashir ha militarizzato la regione e armato il popolo. In un briefing alle agenzie delle Nazioni Unite e ai gruppi umanitari che lavorano nel Nilo Azzurro, il governatore ha affermato di aver formato una commissione d’indagine. Il governatore ha promesso di perseguire i responsabili degli attacchi individuati dalla commissione. Inoltre, ha sottolineato di lavorare attivamente per ristabilire l’ordine e la pacifica convivenza nella regione.
Al-Sadiq Hassan Saad, Commissario per gli aiuti umanitari del Nilo Azzurro, ha affermato la propria volontà di coordinare gli sforzi delle agenzie delle Nazioni Unite e degli operatori umanitari nelle aree colpite dal conflitto. A Khartoum, il tenente generale Shames al-Din Kabbashi, membro del Consiglio sovrano a guida militare, ha guidato una riunione del Comitato di emergenza umanitaria in cui ha diretto a fornire sostegno umanitario ai civili colpiti.