Corollario della rivoluzione popolare che ha portato meno di un anno fa al cambio di regime – Omar al-Bashir è stato spodestato ad aprile –, il calcio femminile adesso gode di piena cittadinanza nel Paese. La creazione della prima squadra, il Tahadi Sports Club, risale al 2003, ma non aveva certo molte avversarie con cui confrontarsi. Ma, caduto l’ancien régime, è cresciuta la voglia di uscire allo scoperto, complice anche un ministero dello Sport guidato da settembre da una donna, Wala’a Essam al-Boushi.
Sono partiti gli inviti alle locali federazioni calcistiche esistenti e, in men che non si dica, il 30 settembre si dava il calcio d’avvio: in campo al-Difaa e lo stesso al-Tahadi. Zero a zero. Ventuno le formazioni scese in campo (nessuna però dal “profondo Nord”), suddivise in tre gironi regionali, grazie anche alle sponsorizzazioni di una banca e della compagnia aerea di bandiera.
Sabato 21 dicembre, allo stadio della capitale Khartoum, al-Difaa trionfava su al-Tahadi per 1-0, con il goal di Ilham Beltone, la cannoniera della Sudanese Women Football League, con 33 suoi palloni nelle reti avversarie. Migliore tra i pali si è titolata la compagna di squadra Ruqaia Abdul Rahman, mentre migliore giocatrice in assoluto è stata premiata Nidal Fadlallah del Tahadi.
Nel commentare il successo dell’evento, la ministra ha voluto ringraziare in particolare Merfit Hussein al-Sadiq, presidente dell’associazione calcistica femminile, che ha replicato: «Il campionato di calcio femminile è la prima esperienza seria scritta per volontà delle donne sudanesi. È un’esperienza nuova e di successo. Vogliamo giocare con le nostre controparti mondiali attraverso le quali presentiamo le donne sudanesi in un modo nuovo». E in effetti si è cominciato subito a pensare alla selezione per la nazionale: le tunisine hanno subito invitato le ragazze sudanesi a giocare una prima amichevole.
Oggi Ilham Beltone ricorda quando le piacesse il pallone quando giocava da bimba per strada coi suoi fratelli. Ma una volta cresciuta… «Non c’è niente che ami di più al mondo del calcio – era la sua supplica insistente alla sua famiglia –. Fatemi giocare, per favore…».
Foto CAF: le vincitrici di al-Difaa (maglia gialla).