Le forze di sicurezza del Sudan hanno arrestato 14 professori universitari radunati ieri per protestare fuori dall’università di Khartum. È quanto riferiscono testimoni citati dalla stampa internazionale, secondo cui altre proteste sono state indette da medici in alcuni ospedali statali e privati della capitale e in altre città.
Dal 19 dicembre, il Sudan è scosso da proteste che, secondo le organizzazioni per i diritti umani, hanno causato la morte di almeno 45 persone, mentre le stime ufficiali del governo parlano di 29 morti, tra cui due addetti alla sicurezza.
Le proteste hanno assunto nelle ultime settimane sempre di più i connotati di una sommossa contro il presidente Omar al Bashir, al potere dal 1989, il quale ha finora sempre fermamente respinto la richiesta di dimissioni, puntando il dito contro «i traditori e gli agenti stranieri» che complottano contro il Sudan.
Nelle scorse settimane, nel tentativo di placare le proteste, le autorità sudanesi hanno bloccato l’accesso alle principali piattaforme di social media utilizzate per organizzare e trasmettere le proteste anti-governative, come denunciato da diverse organizzazioni non governative, secondo cui gli utenti dei tre principali operatori di telecomunicazioni del paese – Zain, Mtn e Sudani – hanno affermato che l’accesso a Facebook, Twitter e WhatsApp è reso possibile solo attraverso l’uso di una rete privata virtuale (Vpn).
Nel tentativo di sedare le proteste, Bashir è corso ai ripari rimuovendo dall’incarico il ministro della Salute, Mohammed Abu Zayr Mustafa, dal momento che l’aumento dei prezzi dei medicinali è tra le cause scatenanti dell’ondata di manifestazioni in corso nel paese. Al suo posto è stato nominato Kheir al Nur. Il capo dello Stato, da parte sua, sembra tutt’altro che intenzionato a farsi da parte e ha di recente ribadito la sua intenzione di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2020.
Il Sudan è alle prese da anni con una forte crisi economica dovuta ad un’inflazione record, alla carenza di valuta forte e ai bassi livelli di liquidità presso le banche commerciali. La decisione del governo di ridurre i sussidi statali ha determinato il raddoppio dei prezzi del pane, scatenando diverse proteste dall’inizio dello scorso anno. .