Sudan, regime a Mosca per rafforzamento cooperazione

di claudia

Una delegazione di alti funzionari sudanesi, tra cui il vice leader del consiglio al governo a guida militare del Paese, è arrivata ieri in Russia per tenere colloqui con le autorità di Mosca sulla cooperazione tra i due Paesi. “Attraverso questa visita, speriamo di far avanzare le relazioni tra Sudan e Russia verso orizzonti più ampi e rafforzare la cooperazione esistente tra noi in vari campi”, ha twittato il vicepresidente del Consiglio di sovranità di transizione, il generale Mohamed Hamdan Dagalo, detto Hmedti.

La visita della delegazione sudanese a Mosca rientra “nell’ambito dello scambio di opinioni e della discussione su come sviluppare e rafforzare la cooperazione tra Sudan e Russia”, ha affermato il Sovrano Consiglio. Hemedti è accompagnato nel viaggio dai ministri delle finanze, dell’energia, dell’agricoltura e delle miniere del Paese, nonché dal capo delle camere di commercio sudanesi, ha affermato l’agenzia di stampa statale Suna.

La visita arriva in un momento difficile per entrambe le nazioni. Il Paese dell’Africa orientale, che è fortemente dipendente dagli aiuti e dagli investimenti esteri, è stato in gran parte escluso da entrambi in seguito al colpo di stato, con gli Stati Uniti che hanno minacciato anche ulteriori sanzioni nei confronti dei militari al potere. La Russia ha subito una condanna globale per la sua operazione in Ucraina.

Nelle dichiarazioni ai media dopo il suo arrivo, Hemedti ha espresso la speranza che il conflitto si risolva pacificamente e per evitare la guerra. “Per quanto riguarda la Russia, ha il diritto di agire nell’interesse dei suoi cittadini e di proteggere il suo popolo. Questo è il suo diritto secondo la Costituzione e la legge”, ha detto. “Il mondo intero deve rendersi conto che è loro diritto difendere il proprio popolo”, ha ulteriormente sottolineato. In una dichiarazione sul suo arrivo a Mosca, il Consiglio sovrano del Sudan non ha però pubblicato le dichiarazioni fatte da Hemedti a sostegno dell’aggressione russa all’Ucraina.

Secondo quanto scrive Sudan Tribune, le Rapid support forces (Rsf) guidate da Hemedti hanno già stabilito una forte cooperazione con Wagner, una forza paramilitare privata vicino al Cremlino. Il leader della Rsf, invece, aspira a ottenere più armi russe per i suoi miliziani. Mosca cerca invece di consolidare le relazioni con i governanti militari sudanesi e di convincerli ad attuare un accordo per stabilire una base di supporto logistico e tecnico sul Mar Rosso per la Marina russa. Lo scorso dicembre, Abdel Fattah al-Burhan, capo del Consiglio sovrano, ha affermato che l’accordo, firmato con il precedente regime, è ancora in fase di revisione. Ma al-Burhan ha espresso la speranza che la sua attuazione consolidi le relazioni bilaterali tra i due Paesi. 

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