Un’equipe di archeologi sudanesi ha riaperto un’antica piramide nella città di Méroé per recuperare ossa e oggetti conservati all’interno da quasi un secolo con l’intento di compiere nuovi esami tra cui quello del Dna.
I resti in questione sono stati trovati in di una delle camere funerarie della piramide numero 9 di Bajarawiya, un sito archeologico situato a circa 250 km a nord della capitale sudanese Khartoum e protetto dall’Unesco.
Secondo le ricerche è proprio dentro questa piramide che il re nubiano Khalmani, che ha regnato dal 207 al 186 a.C., sarebbe stato sepolto.
La scorsa settimana le ossa e gli oggetti estratti sono stati mostrati ai giornalisti dal capo della squadra di scienziati Mahmoud Souleiman, il quale ha affermato che sono stati ritrovati resti appartenenti a più persone. Nei prossimi giorni verrà aperta un’altra camera funeraria all’interno della quale si troverebbe un sarcofago.
Questa piramide era già stata aperta nel 1923 dall’archeologo americano George Reisner. Le piramidi sudanesi sono relativamente inesplorate e meno conosciute di quelle del vicino Egitto e i primi scavi archeologici sono iniziati molto più recentemente.