Per la prima volta le Forze di supporto rapido (Rsf) del Sudan, in guerra da quattro mesi con l’esercito regolare, hanno espresso la propria disponibilità a trattare un cessate il fuoco a lungo termine, presentando la loro visione per un nuovo Stato sudanese.
Nel comunicato rilasciato ieri in serata, il leader delle Rsf, Mohamed Hamdan Dagalo, detto Hemetti, ha espresso l’interesse a partecipare alla definizione della forma del futuro Stato sudanese, andando oltre gli aspetti tecnici di un cessate il fuoco permanente che hanno ostacolato gli sforzi di mediazione sponsorizzati dall’Arabia Saudita e dagli Stati Uniti.
“Gli sforzi per porre fine alla crisi prolungata devono essere diretti verso il raggiungimento di un cessate il fuoco duraturo, insieme a soluzioni politiche globali che affrontino le cause profonde delle guerre in Sudan”, si legge nella dichiarazione. Nell’ambito del suo piano, chiamato “Sudan Reborn”, Dagalo ha detto che i paramilitari sosterranno un governo federale e multiculturale, elezioni democratiche e un unico esercito.
La dichiarazione è arrivata dopo che il capo dell’esercito, il generale Abdel Fattah al-Burhan, è arrivato domenica a Port Sudan per il suo primo viaggio fuori dalla capitale dallo scoppio dei combattimenti. Fonti governative affermano che si recherà in Arabia Saudita ed Egitto per colloqui.