Le forze armate sudanesi hanno condotto diversi attacchi aerei e di artiglieria a Khartoum, Nyala, Nilo orientale e Wad al-Haddad negli ultimi tre giorni, uccidendo almeno 39 persone, secondo video e dichiarazioni di testimoni, messi insieme dal progetto di monitoraggio del conflitto Sudan War Monitor. L’intensificarsi della campagna aerea segue mesi di sconfitte in diversi teatri di guerra, tra cui il Darfur, il Kordofan e nel cuore della valle del Nilo, fanno notare i giornalisti che curano la newsletter.
Secondo quanto emerge l’esercito, guidato dal generale Abdel Fattah al-Burhan ha colpito con un attacco aereo la stazione di Soba, a Khartoum, causando 23 morti , il 9 gennaio. Il 10 a Nyala, nel Sud Darfur i morti sono stati almeno quattro in diversi attacchi aerei; lo stesso giorno ad Al-Salamah, Khartoum, dieci persone sono morte colpite dall’artiglieria. L’11 gennaio a Wad al-Haddad, nello Stato di el-Gezira un altro attacco aereo ha proocato due morti. A East Nile, stato di Khartoum, un attacco ha portato al ferimento di almeno due persone con un numero imprecisato di vittime.
Tutti questi attacchi hanno avuto luogo al di fuori delle zone di combattimento attive, a pochi chilometri dalla linea del fronte. Commentando il bombardamento a Nyala, un analista militare, il generale in pensione Abdulkarim al-Goni Tijani, ha espresso stupore per il ripetuto attacco da parte di aerei da guerra, nonostante l’assenza di combattimenti in città. In un’intervista a Radio Dabanga, al-Goni ha detto che “non c’è alcun obiettivo militare che l’esercito voglia raggiungere bombardando la città di Nyala per via aerea, a meno che non abbia un obiettivo sociale che vuole sfollare i cittadini o vendicarsi di loro in quanto incubatori delle Forze di supporto rapido”.