Tutto lascia pensare che in Sudan la trattativa tra dimostranti e opposizione, riuniti nell’Alleanza per la democrazia e la libertà, e i generali del regime sia arrivata a un punto morto: i militari non possono concedere una loro uscita di scena immediata, l’Alleanza non vuole altro che questo. Da quando è terminato lo sciopero generale, che ha totalizzato una grande partecipazione di popolo e ha reso l’Alleanza più forte e determinata, si moltiplicano i segnali che si possa andare ad una resa dei conti. Ci sono stati finora almeno quattro morti in episodi di violenza, i militari hanno detto per la prima volta che i presidi di piazza minacciano la sicurezza.
Ora la chiusura della tivù qatariota al Jazeera che arriva, tra l’altro, dopo che il nemico giurato del Qatar, l’Arabia Saudita, ha concesso ai militari un aiuto di ben tre miliardi di dollari. Per chiarire da che parte sta il gigante della penisola arabica. Insomma sul Sudan anche il mondo arabo si sta schierando. Tutti segnali, dunque, che potrebbero essere preludio a un’energica repressione.
(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)