di Maria Scaffidi
Sono 8,6 milioni i sudanesi sfollati a causa del conflitto in corso da un anno in Sudan. Questo il dato aggiornato fornito dall’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr). Di questi 8,6 milioni di persone, almeno 1,8 milioni hanno lasciato il Sudan dirigendosi nei Paesi vicini, una parte ha infoltito i flussi migratori verso i Paesi del Golfo, verso Nord Africa ed Europa.
Uno studio condotto dalla stessa Unhcr ha individuato nelle aggressioni fisiche (30%), in sistemi fiscali illegali (24%) ed estorsioni (22%) le motivazioni principali che hanno spinto la gente a fuggire.
Gli sfollati all’interno del Paese sono al momento 6,8 milioni. Quasi 1,8 milioni di persone sono invece fuggite nella Repubblica Centrafricana, in Ciad, Egitto, Etiopia e Sud Sudan. Migliaia di persone continuano ad arrivare ogni giorno in aree di confine remote e insicure, dove le sfide logistiche e i costi di gestione sono enormi. Il Ciad ha accolto il maggior numero di rifugiati dallo scoppio del conflitto.
Quasi tre quarti di tutti coloro che sono fuggiti attraverso le frontiere sono rifugiati sudanesi e richiedenti asilo, mentre i restanti sono rifugiati che vivevano in Sudan prima di essere costretti a tornare prematuramente nei loro Paesi d’origine.
Oltre il 50% degli sfollati è fuggito dal Sudan nei primi quattro mesi della crisi, cominciata esattamente un anno fa, il 15 aprile 2023. A metà settembre 2023, il numero era salito a 1 milione di persone e a fine gennaio 2024 a circa 1,5 milioni. A un anno dall’inizio della guerra, migliaia di persone continuano ad attraversare le frontiere ogni giorno, con il Sud Sudan che accoglie il maggior numero di persone, compresi i rifugiati e i rimpatriati sud sudanesi, e il Ciad e l’Egitto che accolgono il maggior numero di rifugiati.