Il Sudan consentirà ai non musulmani (il 3% della popolazione, secondo l’Onu) di consumare alcolici e rafforzerà i diritti delle donne introducendo, per esempio, il divieto delle mutilazioni genitali femminili (MGF). L’annuncio è stato fatto dal ministro della Giustizia Nasredeen Abdulbari.
Le bevande alcoliche sono state bandite da quando l’ex presidente Jaafar Nimeiri ha introdotto la legge islamica nel 1983, gettando simbolicamente a Khartoum bottiglie di whisky nel Nilo. I non musulmani, dunque, non saranno più criminalizzati per aver bevuto alcolici in privato (i trasgressori sono in genere frustati secondo la legge islamica), ha detto il ministro alla televisione di stato. Per i musulmani, invece, il divieto rimarrà. Il Sudan depenalizzerà, inoltre, anche il reato di apostasia, cancellando la pena di morte. Le donne, poi, non avranno più bisogno di un permesso da parte di membri maschi delle loro famiglie per viaggiare con i propri figli.
L’introduzione della legge islamica da parte di Nimeiri è stata il principale catalizzatore di una guerra di 22 anni tra il nord musulmano del Sudan e il sud principalmente cristiano che ha portato nel 2011 alla secessione del Sud Sudan. Bashir ha esteso la legge islamica dopo aver preso il potere nel 1989. I cristiani sudanesi vivono principalmente a Khartoum e nelle montagne Nuba vicino al confine con il Sud Sudan. Alcuni sudanesi seguono anche le religioni tradizionali africane.