C’è un coinvolgimento dei russi di Wagner nei più recenti fatti sudanesi? L’interrogativo potrà probabilmente essere sciolto a breve, quel che appare certo, sulla base di varie fonti, è l’elevato grado di coinvolgimento negli ultimi anni dei mercenari russi accanto ai paramilitari delle Rapid Support Forces del generale Mohamed Hamdan Dagalo “Hemetti”. Un apparentamento che secondo diversi osservatori è legato anche alla produzione e al commercio dell’oro, un business alla base delle fortune economiche dello stesso Hemetti e del suo clan familiare.
La prima comparsa di Wagner risale agli anni in cui al potere c’era Omar Hassan al-Bashir. Quest’ultimo si era recato nel 2017 in Russia (Bashir resterà alla guida del Paese fino al 2019) presentando opportunità e chiedendo sostegno. Poco tempo dopo, Meroe Gold, una nuova società mineraria di proprietà della società russa M Invest, ha iniziato a portare esperti russi in Sudan, il terzo produttore africano di oro. Nel 2020 gli Stati Uniti sanzionano M Invest accusandola di essere una società di copertura utilizzata da Wagner.
In dichiarazioni rilasciate ad Al Jazeera, Samuel Ramani, autore del libbro “Russia in Africa”, sostiene che durante le proteste del 2019 contro Bashir, Wagner di fatto si trasforma da “gruppo di tutela di interessi” ad “attore diretto nel tentativo di reprimere le manifestazioni”. Secondo questa ricostruzione, una volta rimosso Bashir, il capo di Wagner, Yevgeny Prigozhin, prova ad allinearsi con l’allora capo dell’esercito e poi presidente de facto del Paese, Abdel Fattah al-Burhan. Questa relazione si deteriora dopo il massacro di Khartoum del 2019, quando i servizi di sicurezza sudanesi disperdono violentemente un sit-in e riportano Wagner al ruolo di “tutela” a protezione dei suoi interessi minerari.
E’ da quel momento che Wagner comincia ad avvicinarsi di più alle Rapid Support Forces e a Hemetti, in una relazione che secondo Ramani ha è “principalmente diretta a creare una rotta di contrabbando dell’oro dal Sudan a Dubai e poi alla Russia, oro utilizzato per finanziare le operazioni del gruppo Wagner all’interno dell’Ucraina”.
Rispetto alle vicende degli ultimi giorni, non è noto se Wagner sia impegnata nei combattimenti. Ufficialmente, la Russia ha espresso preoccupazione e chiesto un cessate-il-fuoco accompagnato da negoziati. Di certo, Wagner guarda con attenzione gli accadimenti pronta (ma fino a che punto?) a difendere i suoi interessi economici.