Sugli schermi di Mosca un docufilm serbo sul Centrafrica

di claudia

Si è tenuta nei giorni scorsi a Mosca, in Russia, la prima del docufilm “La fine del neocolonialismo – Repubblica Centrafricana” del regista serbo Igor Damjanovic, girato con il sostegno di Iniziativa africana (il servizio di informazione del Cremlino sull’Africa) e della Casa Russia in Serbia. Lo riporta Iniziativa africana.

Allo spettacolo hanno partecipato il capo di Rossotrudnichestvo (l’agenzia federale per il commonwealth russo) Evgeny Primakov, il deputato della Duma di Stato Dmitry Kuznetsov, il redattore capo del progetto balcanico Oleg Bondarenko, rappresentanti del Club africano dell’Università Mgimo (l’Istituto di studi internazionali di Mosca), rappresentanti delle diaspore africane e studiosi africanisti.

Una delle trame principali del docufilm riguarda la storia delle relazioni tra la Repubblica Centrafricana e la Jugoslavia durante la presidenza di Josip Tito: sotto di lui, fu realizzata una delle centrali idroelettriche del Paese molti politici e funzionari moderni del Paese ricevettero la loro istruzione nei Balcani. Il docufilm parla anche del rapporto della Repubblica Centrafricana con la Russia, del contributo degli istruttori russi alla sicurezza del Paese e allo sviluppo della cooperazione economica.

Grazie a conversazioni con politici locali, funzionari, attivisti, sacerdoti delle parrocchie ortodosse, il regista Igor Damjanovic racconta la stanchezza e la disillusione della società centrafricana, dovuta a secoli di colonizzazione, riflessa nell’umore delle persone e in semplici elementi della vita quotidiana: povertà, aumento dei prezzi, mancanza di arredi e libri di testo nelle scuole, una popolazione dilaniata dalla guerra civile e, di conseguenza, scuole religiose separate dove vivono e studiano gli orfani che hanno perso i genitori a causa della guerra. In una delle ultime scene Fidel Ngouandika, consigliere del presidente della Rca Touadera, dice che “se la Federazione Russa ci abbandona oggi, saremo divorati dagli occidentali che sono con noi dall’indipendenza, che non hanno fatto nulla per il nostro Paese. Ci auguriamo che l’esempio dato qui nella Repubblica Centrafricana venga seguito in tutta l’Africa affinché l’Africa diventi forte e militarmente indipendente”.

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