Il governo della Svezia, rappresentato dall’Agenzia svedese per la cooperazione allo sviluppo internazionale (Sida), e il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp), hanno firmato mercoledì un accordo da 5 milioni di corone svedesi – 500.000 euro – per promuovere lo sviluppo socio-economico e la costruzione della pace nelle regioni di confine dell’Africa, nel Liptako – Gourma (Niger, Burkina Faso e Mali) in Africa occidentale e in Karamoja in Africa orientale. Il programma sarà attuato in collaborazione con la Commissione dell’Unione Africana (Auc) e l’Istituto per la Vita e la Pace (Lpi).
La cerimonia della firma si è tenuta presso l’Ambasciata di Svezia ad Addis Abeba con la rappresentanza di Ulla Andrén, responsabile della cooperazione allo sviluppo regionale per la Svezia, e Stan Nkwain, direttore ad interim del Centro servizi Regionale per l’Africa dell’Undp.
Con una stima di 270 milioni di abitanti, le terre di confine in Africa sono “una fonte unica di ingegnosità, opportunità non sfruttate e grande resilienza”, recita il comunicato dell’Undp. In molte di queste comunità, tuttavia, l’insicurezza e la povertà, aggravate dalle emergenze del cambiamento climatico, dai conflitti e, più recentemente, dalla pandemia di covid-19, “rimangono un ostacolo critico al progresso socio-economico”.
Molte regioni di confine “sperimentano problemi di sicurezza impegnativi e dobbiamo sostenere iniziative che promuovano tutti gli aspetti positivi delle aree di confine dinamiche”, si legge ancora.
Ulla Andren ha dichiarato che la Svezia è lieta di poter sostenere progetti innovativi come questo, “per un’Africa pacifica e sicura. Siamo particolarmente impazienti di seguire come questa partnership migliorerà il coinvolgimento delle donne e dei giovani”. Il partenariato di un anno, abbraccerà le opportunità nelle terre di confine dell’Africa con un’attenzione particolare al coinvolgimento e all’emancipazione di donne e giovani.
Le tre zone prese di mira dalla partnership sono il Liptako-Gourma, attraverso la promozione dell’innovazione nel commercio transfrontaliero informale e l’accesso ai mercati in Niger, Mali e Burkina Faso; il Karamoja dell’Uganda e del Kenya, supportando i governi del Kenya e dell’Uganda nello sviluppo di un programma transfrontaliero, in generale, le zone di confine nell’Africa orientale e nel Corno d’Africa con l’intento di migliorare i mezzi di sussistenza per le comunità di confine.
(Celine Camoin)