I cambiamenti climatici hanno un forte impatto sull’Africa. A denunciarlo un gruppo di ragazzi africani invitati da Greta Thunberg a una conferenza stampa che si è tenuta ieri a Stoccolma (Svezia). Una dei partecipanti era Vanessa Nakate, la giovane ugandese che, durante la conferenza di Davos (Svizzera), aveva polemizzato perché era stata tagliata fuori da una fotografia scattata con i suoi coetanei bianchi, tra cui Greta. Vanessa ha dichiarato che gli attivisti africani hanno fatto una campagna tanto quanto il loro coetanei altrove, ma sono sempre stati ignorati dai media.
«Per questo motivo abbiamo accettato di partecipare a questa conferenza, per far sì che il mondo ascolti gli attivisti africani e presti attenzione alle loro storie – ha detto Nakate in collegamento video dalla capitale dell’Uganda, Kampala -. Questa è un’opportunità per i media per rendere giustizia all’Africa».
Finora, l’Africa è stata irreprensibile quando si tratta di cambiamenti climatici. Il continente ospita il 17% della popolazione mondiale e oltre un quarto delle sue nazioni, ma rappresenta solo circa il 5% delle emissioni dei gas serra responsabili del surriscaldamento del pianeta.
«L’Africa, però, è colpita dagli impatti negativi dei cambiamenti climatici – ha affermato Makenna Muigai, attivista keniana -. Un grande esempio è l’invasione delle locuste nell’Africa orientale, che porterà presto insicurezza alimentare. La cosa triste è che molte persone provenienti dai Paesi occidentali non sono consapevoli del perché ciò accada».
Ndoni Mcunu, scienziato del clima del Global Change Institute dell’Università di Witwatersrand, a Johannesburg, in Sudafrica, ha affermato che l’impatto sull’Africa è stato enorme. «A causa della siccità e di altri effetti dei cambiamenti climatici – ha affermato -, 52 milioni di persone sono affette da insicurezza alimentare. Come mai non se ne parla? Questa è la sfida principale che abbiamo come continente».