Botta e risposta tra Mali e Algeria nella sede dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il ministro degli Esteri algerino Ahmed Attaf, ha definito “ignobili” le accuse rivolte sabato dal vice primo ministro maliano, il colonnello Abdoulaye Maiga, contro l’Algeria alle Nazioni Unite.
“La regione del Sahel si trova in una situazione difficile, segnata dai disordini, dalla minaccia terroristica e dalla crisi climatica (…). Siamo convinti che la nostra sicurezza, la nostra stabilità e la nostra prosperità dipendano anche da quelle dei Paesi fratelli e vicini”, ha affermato il capo della diplomazia algerina durante il suo intervento ieri a New York, in occasione della 79esima sessione ordinaria dell’Ag dell’Onu.
Ahmed Attaf ha menzionato “l’attacco del rappresentante maliano che ha usato un gergo molto poco diplomatico (per non dire sporco) per attaccare violentemente l’Algeria”, riferisce l’agenzia ufficiale algerina Aps. Ha parlato di commenti vili, non degni dell’Assemblea, e inappropriati.
“Il mio Paese risponderà a questo linguaggio di basso livello solo con un linguaggio educato e raffinato, linguaggio che riflette veramente la sua sincerità e la sua lealtà verso i legami profondi che lo uniscono ai Paesi e ai popoli della regione, che non sono né influenzati né scossi da fattori contingenti temporanei, per quanto cattivi possano essere e altrettanto cattivi di quelli che li alimentano”.
Il rappresentante del Mali ha accusato l’Algeria di “ospitare terroristi” e di “interferire negli affari interni del suo Paese”, e ha ricordato la rottura degli accordi di pace tra Bamako e i ribelli del nord del Mali per i quali Algeri era mediatore.
Le tensioni tra Bamako e Algeri sono sempre più evidenti. Sorprende gli osservatori il rafforzamento della partnership che si sente in queste settimane tra Algeri e Niamey, alla luce della neonata Confederazione degli Stati del Sahel, tra Mali, Niger, e Burkina Faso, sulla carta allineati e alleati.