Sono almeno 30 i manifestanti arrestati ieri ad Accra, capitale del Ghana, durante una manifestazione per denunciare l’inerzia e la corruzione del governo nel settore dell’oro, cosa che favorisce l’estrazione illegale. Lo riportano i media locali e le agenzie internazionali.
Convocata sotto lo slogan “Say no to Galamsey”, questa manifestazione era iniziata sabato con l’obiettivo di denunciare le miniere d’oro illegali ed era stata co-organizzata dall’Ong Democracy hub. I primi arresti sono avvenuti ieri mattina a un incrocio stradale di Accra, quando un gruppo di manifestanti ha tentato di bloccare la circolazione.
Secondo la polizia, durante la giornata sono stati arrestati in totale 42 manifestanti. Gli organizzatori della mobilitazione, che denunciano un grave ostacolo alla libertà di manifestare, parlano invece di 32 arresti, tra cui quello di un bambino di otto anni. Democracy Hub accusa la polizia di impedire ai manifestanti di avere accesso a un avvocato.
Sempre dal Ghana oggi arrivano notizie in merito alle prossime elezioni previste per il prossimo 7 dicembre. I candidati alla presidenza del Ghana – ha annunciato la Commissione elettorale del Paese – saranno 13. Delle 13 domande convalidate, nove sono state presentate da partiti politici e quattro da indipendenti: i due favoriti sono il vicepresidente Mahamudu Bawumia, del Nuovo partito patriottico (Npp), attualmente al governo, e il leader dell’opposizione John Mahama, del Congresso nazionale democratico (Ndc).
Nel suo comunicato la Commissione elettorale sostiene di aver effettuato “un esame approfondito dei moduli di domanda presentati dai candidati al fine di accertarne la conformità ai requisiti previsti dalla legge”.