L’aereo militare precipitato nel Darfur settentrionale, Sudan, trasportava un equipaggio russo e sudanese e veniva utilizzato dall’esercito sudanese per rifornire la città assediata di al-Fashir. Secondo le Forze di supporto rapido (Rsf), citate da Reuters, l’aereo, un cargo Ilyushin IL-76, è stato abbattuto dopo aver consegnato armi e provviste. Le Rsf hanno condiviso filmati e documenti che mostrerebbero l’identità di due russi a bordo.
L’aereo in questione faceva parte della New Way Cargo, una compagnia aerea legata a traffici di armi e alle operazioni di rifornimento per la Rsf. Tra i presunti membri dell’equipaggio, Victor Granov, un russo con legami passati con trafficanti d’armi, e Anton Selivanets, che lavorava in precedenza per il Programma Alimentare Mondiale. Le autorità russe stanno indagando sull’incidente, mentre il governo sudanese non ha ancora commentato ufficialmente.
L’incidente ha rivelato la complessa rete di supporto estero che c’è dietro la guerra civile tra l’esercito sudanese e le Rsf, che dura da oltre 18 mesi. Questa guerra ha coinvolto attori internazionali e causato una grave crisi umanitaria, con milioni di persone sfollate e diffuse carenze alimentari.