di Andrea Spinelli Barrile
L’ultimo rapporto sulle armi nel mercato globale redatto da Sipri lascia emergere un cambiamento decisivo per l’Africa negli ultimi tempi. Il continente ha rappresentato infatti una parte decisamente marginale delle importazioni di armi e armamenti.
Uno dei dati più interessanti che emergono dal rapporto Sipri sul mercato globale delle armi nel 2024 è che l’Africa ha rappresentato una parte decisamente marginale delle importazioni di armi e armamenti, appena il 4,5% del totale. Il continente africano è un importatore netto di armi e armamenti ma, a differenza del periodo 2015-19, i dati di Sirpi mostrano un calo importante nelle importazioni: mentre le importazioni di armi da parte degli Stati europei sono aumentate del 155% tra il 2015–19 e il 2020–24, complice anche il conflitto in Ucraina, le importazioni in Africa hanno visto una diminuzione complessiva del 44%, contribuendo, specifica il report, “a una stabilità nel volume globale dei trasferimenti di armi”.
I principali importatori africani di armi nel 2024 sono stati Egitto, Algeria e Marocco, mercati in cui l’Italia ha un ruolo di primo piano: secondo il report infatti, l’Egitto è il maggiore importatore africano di armi e la Germania e l’Italia sono i suoi principali fornitori, rispettivamente con il 19 e il 18% del totale del mercato. Algeria e Marocco, invece, hanno mantenuto un flusso costante di importazioni, principalmente da Russia, Cina e paesi europei come Francia e Italia. Le importazioni di armi da parte dei Paesi africani sono diminuite del 44% tra il 2015-19 e il 2020-24, principalmente a causa del calo registrato da Algeria (-73%) e Marocco (-26%). Tuttavia, riferisce il Sirpi, le importazioni marocchine potrebbero aumentare nei prossimi anni.

I principali fornitori del continente sono Russia (21%), Cina (18%) e Stati Uniti (16%), una guerra commerciale che li vede competere ad armi pari e con fette di mercato piuttosto simili: in Africa subsahariana, le importazioni sono aumentate del 4,2% rispetto al 2015-19, con un forte incremento in Africa occidentale (+100%), trainato dagli acquisti di Burkina Faso, Mali, Niger e Senegal, paesi con gravi problemi di terrorismo islamista al proprio interno: se l’Africa ha rappresentato una parte marginale dell’import di armi, gli stati dell’Africa subsahariana hanno rappresentato il 2,2% delle importazioni globali, la metà di quelle dell’intero continente, un dato che ci racconta come la concentrazione degli acquisti sia perlopiù nel Sahel e nei paesi limitrofi a questa regione.
Flussi dell’import di armi in Africa occidentale
La regione principale del continente africano che ha canalizzato i flussi dell’import di armi, il 2,2% a livello globale e la metà a livello continentale, è l’Africa occidentale.
Mentre le importazioni di armi importanti da parte degli stati dell’Africa subsahariana sono rimaste a un livello relativamente basso nel complesso, le importazioni da parte degli stati dell’Africa occidentale sono aumentate notevolmente negli ultimi 15 anni, per effetto anche della situazione della sicurezza, che in molti stati della regione si è deteriorata. Nel 2020-24 le importazioni di armi da parte degli stati dell’Africa occidentale sono state superiori del 100% rispetto al 2015-19 e dell’82% rispetto al 2010-14.
Il forte aumento in questi periodi è stato dovuto principalmente ai grandi aumenti delle importazioni di armi da parte di Burkina Faso, Costa d’Avorio, Mali, Mauritania, Niger e Senegal. La Nigeria è stata di gran lunga il maggiore importatore di armi tra gli Stati dell’Africa occidentale, rappresentando il 34% di tutte le importazioni nel periodo 2020-24. Molti fornitori di armi, compresi fornitori emergenti come la Turchia, stanno utilizzando le esportazioni di armi per aumentare la loro influenza in questa parte del mondo. Il principale fornitore degli stati dell’Africa occidentale nel 2020-24 è stata comunque la Cina, che ha rappresentato il 26% delle importazioni di armi dall’Africa occidentale, seguita dalla Francia (14%) e da Russia e Turchia (ciascuna con l’11%).

Gli Stati uniti, il più grande esportatore di armi nel 2024, hanno fornito solo il 4,6% delle importazioni di armi principali degli Stati dell’Africa occidentale nel quadriennio 2020-24, esportando verso 10 Paesi. Cina, Francia e Turchia hanno fornito armi principali a nove stati ciascuno mentre la Russia ha rifornito quattro Stati.
I dati del Senegal sono interessanti: il Paese, celebrato come “democrazia matura” dopo le ultime elezioni, ha rappresentato il 79% delle importazioni totali di armi dell’Africa occidentale dalla Francia, mentre il Mali ha rappresentato il 54% di quelle dalla Russia. Meno del 5% delle importazioni di armi dell’Africa occidentale, nel quadriennio conclusosi nel 2024, è stato sotto forma di aiuti: di questi aiuti, la maggior parte proveniva dagli Stati Uniti, che hanno donato armi a Burkina Faso, Mali e Niger prima dei colpi di stato e dei cambiamenti di politica estera in questi Stati.