A Nairobi, Kenya, si va a cena nel futuro. Grazie alla tecnologia dell’intelligenza artificiale che sta conquistando vari ambiti, nell’affascinante quartiere di Kileleshwa è nato Robot Cafè, un ristorante dotato di server robot come camerieri, il primo nel suo genere nel Paese e in tutta l’Africa Orientale.
Una di loro, con sembianze femminili, si chiama Nadia ed è un robot capace di muoversi agilmente e velocemente nello spazio, con l’obiettivo di prendere e consegnare gli ordini alla cucina in modo puntuale ed efficiente. Il direttore del Robot Cafè, John Kariuki Mwangi è molto orgoglioso dell’ottimo servizio svolto dai robot. “Volevamo creare un’esperienza culinaria indimenticabile che combini la tecnologia con un ottimo servizio”, ha spiegato all’a stampa locale.
“I nostri server robot hanno contribuito a semplificare le nostre operazioni. Hanno reso il sistema di consegna più efficiente, consentendo al nostro personale di concentrarsi su ciò che sa fare meglio: connettersi con i nostri clienti”. La presenza dei robot infatti si va ad aggiungere al personale “umano” che continua a lavorare, ma senza il carico di prima. La clientela è molto incuriosita e decide di concedersi una cena o un pranzo in questo locale proprio per vivere un’esperienza diversa tra tecnologia e cucina: “È come essere su un film di fantascienza!” ha commentato una di loro.
La presenza dei robot ha affascinato e divertito le persone che si sono recate al locale, stupendosi dell’aspetto più “sociale” dimostrato dai macchinari. Forniscono infatti un primo saluto o addirittura sono in grado di cantare una canzone di compleanno. Tuttavia in molti si interrogano sul possibile impatto negativo, mettendo in dubbio “l’autenticità di un’esperienza mediata dalla tecnologia” e una possibile crisi dei posti di lavoro. Ma, dopo i primi tempi, lo stesso personale sembra essere felice dei “nuovi assunti” “All’inizio non eravamo sicuri di come sarebbe andata a finire perché metteva a rischio i nostri posti di lavoro – ha spiegato Grace Waweru, una cameriera del ristorante – ma hanno alleviato molta pressione durante le ore di punta. Ora posso dedicare più tempo a chiacchierare con i clienti e assicurarmi che siano felici.”